Ue, nuovi limiti per polveri sottili e smog contro una strage da 300 mila morti: previsto un risarcimento per i cittadini
L'inquinamento atmosferico in Europa provoca 330.000 vittime ogni anno, quasi mille ogni giorno. Mentre l'allerta in Italia resta alta, l'Ue ha deciso di far fronte al problema smog adottando azioni del Green Deal e regole più severe. Tra queste figurano: una stretta ai livelli degli inquinanti più pericolosi come le polveri sottili Pm2,5, Pm10 e il biossido di azoto (NO2). Inoltre, gli stati membri hanno deciso insieme all'Ue di introdurre un risarcimento per i cittadini.
Le misure del pacchetto "Zero Pollution" proposte dall'Ue
Le misure contro l'inquinamento atmosferico proposte dal team di Ursula von der Leyen nel pacchetto Zero Pollution, stabiliscono limiti più severi per il 2030 per diversi inquinanti, tra cui il particolato (Pm2,5, Pm10), il biossido di azoto (NO2) e il biossido di zolfo (SO2).
Per i due inquinanti più pericolosi, (polveri Pm2,5 e NO2) i valori limite dovranno passare dagli attuali 25 a 10 microgrammi per metro cubo per il primo e da 40 a 20 microgrammi per metro cubo per il secondo. Questo potrebbe ridurre almeno del 55% il numero di vittime da polveri sottili.
Aumenteranno inoltre, i punti di campionamento della qualità dell'aria. L'Ue ha anche deciso di rendere comparabili, chiari e accessibili al pubblico gli indici di qualità dell'aria, fornendo così informazioni sui sintomi causati dallo smog e sui rischi per la salute provocati da ogni singolo inquinante.
Nuovi obblighi per i Paesi membri dell'Ue
Entro il 31 dicembre 2030 verranno inoltre rivisti gli standard di qualità dell'aria. Dopo quella data, gli esami avranno luogo ogni cinque anni e in alcuni casi anche con una maggiore frequenza. Tutti i governi degli Stati membri saranno chiamati a fornire informazioni entro il 31 dicembre 2028, presentando le misure che intendono adottare a breve e lungo termine per rispettare i nuovi valori limite previsti per il 2030.
Grazie all'introduzione di una clausola, i Paesi membri potranno ottenere di posticipare la scadenza del 2030 fino a dieci anni, se saranno soddisfatte alcune condizioni specifiche. L'accordo introduce inoltre il diritto al risarcimento per i cittadini: chi subisce danni alla salute a causa dello smog potrà essere risarcito se sono state violate le norme volute dall'Ue.