Woylie, sta tornando il canguro nano australiano che sembrava estinto
Un piccolo marsupiale conosciuto come Woylie - anticamente presente in abbondanza in Australia - sembrava ormai estinto. Il numero di canguri nani australiani era infatti calato drasticamente in intere aree del continente, e solo gli sforzi compiuti negli ultimi cento anni hanno permesso a questi piccoli marsupiali di sopravvivere.
Il woylie, un destino che sembrava segnato
Il woylie è un marsupiale nano australiano conosciuto anche come ratto canguro o bettongia, termine che identifica il suo nome di genere in latino. La Bettongia penicillata è difatti una delle quattro specie di Bettongia esistenti al mondo. Con i "cugini" canguri condivide la capacità di saltare spingendosi con le zampe posteriori, e quell'aspetto inconfondibile, che però in questo caso è estremamente ridotto. Il woylie raggiunge infatti a malapena i 30 cm di lunghezza.
Fino all'arrivo dei coloni, nel 1700, questo canguro nano era presente in tutto il continente australiano, con decine di milioni di esemplari che popolavano South Australia, Western Australia, Victoria e New South Wales. In seguito all'introduzione di specie aliene erbivore e carnivore si è assistito a un crollo verticale della popolazione di woylie. Nel 1920 questi piccoli marsupiali risultavano ormai quasi spariti da gran parte del continente australiano.
Come gran parte della fauna australiana - primi tra tutti i koala - anche i woylie hanno poi risentito degli effetti del cambiamento climatico, che uniti alle attività umane hanno dato un duro colpo alla loro esistenza. Tutto ciò aveva portato a una triste realtà: incontrare un woylie in natura era sempre più difficile.
Il ritorno dei piccoli marsupiali australiani
Non capita spesso di imbattersi in qualche notizia piacevole, ed è per questo che quella riportata dalla Northern and Yorke Landscape Board - organizzazione che si occupa di gestione del territorio e della sua conservazione - assume un carattere speciale.
I piccoli marsupiali simili a canguri mini sono tornati in massa nella penisola di Yorke, vicino ad Adelaide. A consentirci di poter tornare ad ammirarli in natura sono stati gli enormi sforzi compiuti nell'ultimo secolo, che hanno dapprima scongiurato il rischio estinzione dei woylie, e successivamente aiutato questi piccoli marsupiali a riprendersi i loro ambienti. In South Australia - nella penisola di Yorke - qualche anno fa erano stati reintrodotti 120 esemplari cresciuti in semi-cattività e soprattutto senza predatori.
Gli effetti non hanno tardato a farsi notare, e nell'ultimo monitoraggio della popolazione i ricercatori della Northern and Yorke Landscape Board hanno potuto catturare e "taggare" 85 esemplari, il 40% dei quali nati proprio nella penisola dopo la reintroduzione. Inoltre di 45 femmine catturate, ben 42 portavano nel loro marsupio un cucciolo, e questo fa ben sperare che la popolazione di woylie - attualmente stimata in 12/18.000 esemplari, possa crescere ulteriormente.