Lunga notte polare, 66 giorni di oscurità: l'inverno artico a Utqiaġvik
L'inverno a Utqiaġvik, la città più settentrionale degli Stati Uniti (precedentemente nota come Barrow), è caratterizzato da un fenomeno naturale tanto suggestivo quanto estremo: la lunga notte polare. Ogni anno, a partire dalla fine di novembre, il sole scompare sotto l'orizzonte e non riemerge fino alla metà di gennaio, regalando alla città 66 giorni di oscurità continua.
Lunga notte polare, perché accade?
La notte polare si verifica perché l'inclinazione dell'asse terrestre fa sì che, durante l'inverno, le regioni artiche non ricevano luce diretta dal sole. A queste latitudini estreme (oltre il Circolo Polare Artico), il sole rimane sempre sotto l'orizzonte, anche durante il "mezzogiorno".
L'atmosfera di Utqiaġvik
Sebbene il sole non salga mai sopra l'orizzonte, la città non è immersa nel buio totale. Durante le ore centrali della giornata, c'è una tenue luce crepuscolare causata dalla rifrazione dei raggi solari nell'atmosfera. Questo fenomeno conferisce al paesaggio un'aura blu-violacea, amplificata dal contrasto con il bianco della neve e del ghiaccio.
Vita durante la notte polare
Gli abitanti di Utqiaġvik, prevalentemente della comunità Iñupiat, hanno imparato ad adattarsi a questo ciclo di buio prolungato. Le attività quotidiane continuano, anche se il corpo umano deve affrontare sfide legate al ritmo circadiano, spesso disturbato dall'assenza di luce solare. Le tradizioni locali, come le danze e le celebrazioni invernali, aiutano a mantenere viva la cultura e il senso di comunità.
Un fascino unico
La notte polare offre a volte anche spettacoli naturali straordinari, come l'aurora boreale, che illumina il cielo con onde di luce verde, rosa e viola. Inoltre, il silenzio glaciale e l'isolamento rendono questa stagione un'esperienza unica per "avventurieri" e scienziati che visitano Utqiaġvik.