Vita su Marte: crepe esagonali sulla superficie del Pianeta rosso originano nuove ipotesi
Una nuova ricerca pubblicata su Nature sembrerebbe fornire la prova che - in un passato remoto - vi siano state forme di vita sul Pianeta Rosso. Lo studio ha portato alla luce crepe esagonali sul terreno fangoso di Marte, che dimostrano che un tempo si alternavano cicli di clima umido e secco, simili a quelli terrestri.
C'era vita su Marte?
L’esplorazione del Sistema Solare è da diversi anni al centro dell'attenzione di astrofili e astronomi. Se lo scorso novembre il lancio di Artemis diretto sulla Luna aveva fatto sognare migliaia di persone, oggi i dati raccolti da un team di ricercatori francesi dell’Università di Tolosa e del Laboratorio di Geologia dell’Università di Lione sembrerebbero indicare la possibilità di far nascere la vita su Marte.
A fornire le prove che questo sia davvero possibile sono state le immagini catturate dagli strumenti Mastcam1 e ChemCam2 del rover Curiosity, approdato su Marte per la prima volta nel 2012. Le crepe esagonali presenti sulla superficie fangosa del Pianeta Rosso, e individuate dal robottino, si sarebbero formate in seguito all’alternarsi di cicli di clima umido e secco, molto simili a quelli terrestri. Stando a quanto riportato nello studio dai ricercatori francesi, l'alternarsi di questi cicli favorirebbe l’assemblaggio dei mattoni chimici che permettono a forme di vita microbiche di svilupparsi.
La presenza di celle esagonali è stata individuata dal rover Curiosity in un’area rocciosa chiamata “Pontours” situata tra strati argillosi e solfati. La presenza dei primi - che si sviluppano normalmente in acqua - e dei solfati, che al contrario si formano in ambienti secchi, indicherebbe che si sono alternati climi diversi nel corso degli anni.
Le crepe a forma di T presenti in alcune zone si sarebbero formate nelle fasi in cui il clima era più secco e il fango, asciugandosi, si contraeva. In altre zone il sopraggiungere del clima umido avrebbe "trasformato" le crepe a T, facendo assumere loro una caratteristica forma a Y. Queste ultime si sarebbero successivamente fuse formando una rete di esagoni.
Condizioni adatte alla vita su Marte
Le rilevazioni sono state rese possibili dal fatto che Marte - a differenza della Terra - non ha placche tettoniche e consente quindi di andare molto più indietro nel tempo, poiché evita che la superficie si rinnovi.
Ciò ha permesso al team di ricercatori di rilevare, oltre che le tracce di antichi fiumi e laghi fossili risalenti a 3.6/3.8 miliardi di anni fa, anche i segni inequivocabili dell'alternarsi di stagioni secche e umide, secondo un clima regolare e ciclico. Si tratterebbe di condizioni ambientali ben precise e necessarie affinché le molecole organiche semplici possano trasformarsi in composti organici più complessi.