Valle d'Aosta: scomparsi ben 32 ghiacciai negli ultimi 22 anni
Le conseguenze del riscaldamento globale si fanno sentire in ogni punto del Pianeta, anche se ci sono luoghi in cui gli effetti sono più visibili. Tra questi spicca la Valle d'Aosta, una delle regioni più ricche di paesaggi innevati tutto l'anno al mondo, che negli ultimi 22 anni ha perso ben 32 ghiacciai. Lo rivela il report SottoZero 2022.
Valle d'Aosta, un panorama sempre più verde
Quando pensiamo alla Valle d'Aosta nella mente affiorano immagini di una regione ricca di ghiacciai: quelli del Monte Bianco, del Lys, di Château Blanc e di Bionnassay sono solo alcuni dei manti bianchi che da sempre caratterizzano il paesaggio valdostano. Eppure questa piccola certezza potrebbe essere cancellata dagli effetti del cambiamento climatico in atto, che in questa regione sono particolarmente visibili.
Sono ben 32, infatti, i ghiacciai valdostani che il riscaldamento climatico ha cancellato negli ultimi 22 anni, con una rapidità sorprendente. A rendere noto questo dato allarmante è il report SottoZero 2022, elaborato dalla Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani, che mostra in modo sintetico i dati raccolti nell’ultimo anno sulla situazione della criosfera nella regione.
Dal report emerge che il numero di ghiacciai valdostani dal 2001 a oggi è sceso da 216 a 184, e che la superficie totale occupata dal manto bianco perenne è diminuita del 22% da inizio millennio, passando da 154 a 120 km2.
Alla luce di questo rapido mutamento non conforta neppure il fatto che nel 2021 le aree sottratte ai ghiacciai monitorati siano state di 13 metri, ovvero "migliori" rispetto a quelle registrate negli anni precedenti. Tra il 2001 e il 2020 infatti abbiamo assistito a una perdita media di 21 metri. Questo però non basta certo per farci sperare in un futuro più roseo.
Ghiacciai in Valle d'Aosta, preoccupante situazione della criosfera
La situazione dei ghiacciai nelle vette valdostane appare ancor più inquietante se consideriamo lo stato di salute della situazione della criosfera in generale. Il permafrost ad alta quota si è infatti scongelato in estate fino a una profondità di 6 metri, ovvero il 19% in più della media.
L’altezza massima della neve a circa 2.000 m è stata di 118 cm, a fronte di una media di 149. Abbassata notevolmente anche la quantità di risorsa idrica: nel giorno più innevato dell’anno è passata dai 1.129 milioni di m3 del primo ventennio di inizio millennio agli 870 milioni registrati nel 2021.