Svezia, il governo: uccidere metà dei lupi per limitare i "conflitti" con l'uomo
In Svezia l'emergenza lupi è sempre più grave: la proposta per fermarla è di abbattere più della metà degli esemplari presenti sul territorio. Ma le associazioni ambientaliste non ci stanno: "È solo campagna elettorale".
Lupi in Svezia, il governo vuole ucciderli
La popolazione dei lupi in Svezia e Scandinavia è in costante crescita, comportando non pochi problemi all'essere umano. L'animale si rende infatti spesso protagonista di attacchi al bestiame aumentando i conflitti con l'essere umano. I rapporti tra il canide e i cittadini svedesi sono sempre stati complessi, fin dal XVIII secolo.
Col passare degli anni lo scontro si è acuito, fino a portare alla drastica proposta avanzata dal ministro dell’Agricoltura Anna-Caren Sätherberg: abbattere i lupi per portarli dai 480 esemplari presenti a soli 170. Il numero fa riferimento a una legge del 2013, con la quale il Parlamento svedese invitava a contenere la quantità di lupi entro questa cifra. Ora la palla passa al Riksdag, il parlamento svedese che esaminerà la proposta e dovrà prendere una non semplice decisione. Certo è che la soluzione al problema si scontrerebbe con le direttive europee che tutelano la specie seguendo la Convenzione di Washington per la salvaguardia della fauna e della flora selvatica. Ma, al momento, la direzione sembra essere abbastanza segnata.
Uccisione lupi in Svezia, l'ira del Wwf
Non sono mancate, ovviamente, le proteste delle associazioni ambientaliste quali il Wwf svedese, che ha affidato la sua voce all'esperto di predatori Benny Gäfvert: "Il Wwf guarda con grande preoccupazione ai segnali inviati dalla proposta e agli effetti negativi a lungo termine. L’amministrazione dei predatori è troppo complessa per essere usata come un semplice trucco nella campagna elettorale. Il Wwf ha già presentato delle proposte di modifica all’ordinanza sulla caccia che fornirebbero gli strumenti per una convivenza funzionante tra umani e grandi predatori".
Non solo preoccupazione, ma anche accuse alla corona svedese di favorire, con questo provvedimento, le lobby della caccia. Il numero di 170 unità nelle quali rientrare non avrebbe alcun fondamento scientifico e, inoltre, la mattanza di lupi sarebbe tutt'altro che un sistema pensato per la protezione dell'ambiente e dei lupi stessi. Si tratta, sempre secondo il Wwf, solamente di un modo per accaparrarsi facili consensi da parti di contadini e allevatori, certamente stanchi della delicata situazione, ma che non pensano alla salvaguardia della specie. Occorrono misure di sicurezza ragionate per preservare sia il bestiame che i lupi, senza ricorrere a un abbattimento di massa: il Wwf ritiene di aver avanzato proposte valide, ma il parlamento per ora le ha ignorate.