Stelle cadenti di novembre, tutto quello che c'è da sapere
Durante il mese di novembre alle nostre latitudini molto spesso il cielo è coperto e nuvoloso, ma con un po' di fortuna si possono comunque ammirare un paio di sciami meteorici molto affascinanti, soprattutto per le caratteristiche uniche che li contraddistinguono. Tra il 17 e il 18 novembre ci sarà il massimo di attività dello sciame meteorico delle Leonidi. Meglio tenersi quindi pronti a osservare il cielo durante le notti serene e stellate.
Le Leonidi: veloci, intense e brillanti
Lo sciame meteorico delle Leonidi è uno dei più importanti dell’anno, e rappresenta un appuntamento fisso per gli appassionati di astronomia. Queste stelle cadenti sono originate dalla Tempel-Tuttle, una cometa periodica scoperta oltre 150 anni fa appartenente alla famiglia della Cometa di Halley. Anche per le Leonidi lo spettacolo si origina dal passaggio della Terra attraverso la scia della cometa, formata da particelle solide di dimensioni variabili. Le comete sono mediamente molto più veloci delle Tauridi, raggiungendo i 72 chilometri al secondo (pari a oltre 259mila chilometri orari), e soprattutto si contraddistinguono per la loro luminosità e brillantezza.
Le piogge meteoriche che si originano sono di norma molto intense, e a volte possono causare anche vere e proprie tempeste di corpi solidi, facendo depositare oltre 10 tonnellate di particelle sulla superficie del nostro pianeta con la caduta di migliaia di meteore ogni ora. Pure in questo caso il nome dello sciame meteorico deriva dalla costellazione da cui sembra originarsi, ossia quella del Leone.
Come osservare le Leonidi
Anzitutto bisogna essere fortunati: è necessario che il cielo sia sereno e con poche nuvole, condizione tutt’altro che scontata a novembre inoltrato. La famiglia delle Leonidi garantisce un flusso di stelle cadenti consistente, con un’attività che inizia il 6 novembre e termina il 30 novembre e il picco nella notte tra mercoledì 17 e giovedì 18. Quest’anno la Luna complica la situazione perché, in corrispondenza del massimo di questo sciame meteorico, avrà una luminosità del 97% rispetto al massimo possibile, dato che il 19 di novembre ci sarà il plenilunio.
Per riuscire ad apprezzare al meglio lo spettacolo è necessario allontanarsi il più possibile dalle fonti di inquinamento luminoso, raggiungendo magari le campagne e le zone collinari fuori dai centri abitati. Inoltre è importante non avere fretta, perché anche se lo sciame è intenso gli occhi hanno comunque bisogno di tempo per abituarsi al buio: occorre attendere circa mezz’ora per essere pronti a vedere le prime stelle cadenti.
L’utilizzo di binocoli e telescopi è sconsigliato perché, mentre sono indispensabili per osservare stelle e galassie, non sono adatti alla visione delle comete, che si muovono a grande velocità nel cielo e richiedono di sfruttare la rapidità dell’occhio umano. La sfida, infatti, è scorgerle rapidamente non appena solcano il cielo.
C'è però una brutta notizia: il 2021 non sarà l’anno migliore per le Leonidi, non solo per la già citata presenza di una Luna molto invasiva, ma anche perché secondo gli esperti non potremo aspettarci una gran frequenza: le previsioni parlano di raggiungere a malapena le 15 meteore all’ora. Il motivo è che il passaggio della cometa Tempel-Tuttle nella zona di intersezione con l'orbita terrestre e lo spargimento di nuovi detriti avviene una volta ogni 33 anni, e l'ultimo passaggio fu 23 anni fa. Il prossimo vero spettacolo, infatti, è previsto solo per il 2031.