Space X, Elon Musk: "Su Marte con questo razzo, poi una colonia umana"
Si chiama Starship ed è già pronto ad aprire nuovi orizzonti all'esplorazione spaziale nei prossimi anni. Elon Musk, considerato una delle menti più brillanti del Ventunesimo secolo grazie ai suoi progetti imprenditoriali (PayPal, Tesla), mostra il razzo che ci porterà, dice, di nuovo sulla Luna e poi su Marte. Ecco i particolari del programma Space X Starship. Mentre la Nasa analizza i molti problemi in campo per arrivare, e sopravvivere, sul pianeta rosso.
Elon Musk e il programma Space X Starship
Il programma di esplorazione spaziale Space X Starship è stato al centro di una conferenza stampa tenuta da Elon Musk presso la struttura Starbase della sua azienda di Boca Chica, in Texas. Il multimiliardario americano, fondatore di Space X, ha aperto la conferenza illustrando gli obiettivi di Starship, con cifre impressionanti.
Starship sarà dotata del più grande scudo termico mai realizzato, che è già stato costruito ed è in grado di "resistere al calore estremo". Tutto sarà mastodontico, con il Super Heavy che sarà capace di fornire una spinta doppia rispetto a quella di Saturn V, famoso per essere stato il razzo più grande della storia. Ogni record sarà stracciato, con il booster che arriverà ad un'altezza di 69 metri e a un diametro di 9 metri.
Con una capacità di spinta di 230 tonnellate (che Musk pensa di riuscire a portare a 250) e una flotta di dieci Starship lanciati tre volte al giorno, si riuscirebbe a portare 1.095.000 tonnellate in orbita ogni anno. Starship infatti, nelle previsioni di Musk, non è certo un razzo destinato a usi saltuari e sporadici. La progettazione delle rampe di lancio prevede che questi giganti spaziali possano essere riutilizzati per le missioni lunari e marziane immediatamente. Si tratterebbe, in pratica, di operazioni simili a quelle già utilizzate per gli aerei: atterrano, vengono riforniti e ripartono immediatamente.
Un obiettivo ambizioso? Elon Musk conta di riuscire ad arrivare a 3 decolli giornalieri, grazie alla costruzione di più navicelle e booster. Certo, questi ultimi saranno meno dei primi perché saranno in grado di fare rientro sulla Terra in appena 6 minuti (2 per salire e 4 per scendere). In fondo, solo grazie all'intensità di voli sarà possibile perseguire l'obiettivo di Musk, che non ha esitato a dichiarare che "Solo così si potrà costruire una colonia su Marte".
L'ottimismo di Elon Musk
Durante la presentazione i video trasmessi su grande schermo si sono alternati a sessioni di domande e risposte, durante le quali Elon Musk si è mostrato ottimista, nonostante i precedenti lanci di prototipi non abbiano avuto gli esiti sperati.
Dopo nove mesi dal primo lancio e atterraggio di un prototipo Starship in volo di prova, conclusosi con esplosione, Musk ha riconosciuto i problemi legati al calore generato dai propulsori dei motori Raptor 2 del razzo Super Heavy, progettato per portare in orbita la navicella spaziale Starship. Ha però dichiarato che la sua azienda è ormai prossima alla loro risoluzione. La mission del multimiliardario americano è quella di arrivare a produrre 7/8 motori a settimana entro il prossimo mese, oltre che un booster e una nuova astronave mensilmente entro la fine dell'anno.
Per arrivare, come auspica Musk, alla realizzazione di una cosa "incredibilmente importante per il futuro della vita stessa" l'ostacolo più grande da superare è, al momento, la valutazione ambientale della Faa sull'impianto di Boca Chica.
Valutazione ambientale della FAA
L'impianto di prova e produzione di Boca Chica, vicino alla punta sud-orientale della costa del Golfo del Texs, è oggetto infatti di valutazione ambientale da parte della Federal aviation administration. La Faa sta infatti valutando l'impatto ambientale dello stabilimento, situato in un'area adiacente alla riserva naturale, prima di autorizzare le operazioni ampliate a Boca Chica.
Alla domanda su cosa sapesse riguardo allo stato della revisione FAA, Musk ha dichiarato di non avere ancora alcuna risposta ufficiale. Le dichiarazioni di impatto ambientale e revisioni EIS possono richiedere anni per essere definite e spesso sono soggette a contenzioso. Elon Musk ha dichiarato di avere avuto indicazioni approssimative su una eventuale approvazione a marzo, ma ha aggiunto di essere pronto a un piano B. Nel caso in cui si dovesse verificare lo scenario peggiore il multimiliardario è pronto a spostare l'intero programma SpaceX al Kennedy space center di Cape Canaveral, in Florida, dove ha già ricevuto l'approvazione ambientale necessaria. Questo potrebbe comportare una battuta d'arresto da sei a otto mesi del programma SpaceX Starship.