Dopo 500 anni tornano i castori in Italia: ecco perché è una bella notizia
I castori non si vedevano in Italia da 500 anni, ma ne è stato da poco avvistato uno vicino Arezzo. Ecco perché questo evento è così importante e positivo.
Castori in Italia dopo 500 anni, una bellissima notizia
Se avete visto almeno una volta un castoro dal vivo le possibilità sono solamente due: o lo avete visto all'estero oppure avete più di 500 anni. No, non stiamo scherzando, perché l'ultimo castoro in Italia è stato avvistato proprio mezzo millennio fa. Ma finalmente, dopo una lunghissima attesa, un esemplare è stato avvistato lungo il Tevere, nei pressi di Arezzo. Ad annunciarlo sono stati alcuni tecnici del consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, che hanno visto il roditore durante il loro monitoraggio dei corsi d'acqua. La conferma è poi arrivata anche dagli esperti dell'Anbi. L'evento è una bellissima notizia, un chiaro segnale di avanzamento della capacità di tutela di fauna e flora. A spiegare l'importanza dell'evento è lo zoologo Andrea Monaco, dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale:
Era scomparso da secoli a causa dell'eccessivo sfruttamento per la pelliccia, la carne e l'olio prodotto dalle sue ghiandole perianali, il castoreum, che l’animale mischia con l'urina e utilizza per rendere idrorepellente la pelliccia e per marcare il territorio: in realtà non sappiamo molto sulla distribuzione storica del castoro nell'Italia centrale e meridionale, né delle cause che hanno portato la specie all'estinzione. Presumiamo che le principali siano quelle appena menzionate, le stesse che ne hanno causato il declino e l’estinzione in altre aree d’Europa.
L'importanza dell'evento, al di là della conservazione della specie, risiede nelle capacità che il castoro possiede. Questo roditore è un eccellente ingegnere ecosistemico, in grado di cambiare notevolmente il paesaggio e l'ambiente. Tra i cambiamenti positivi che il castoro apporta vi sono certamente la regolarizzazione dei flussi d'acqua e la creazione di nuove zone umide, incrementando la biodiversità animale e vegetale. L'altra faccia della medaglia vede anche dei cambiamenti negativi, come l'indebolimento del reticolo idrico causata dall'attività di scavo dell'animale, oltre al forte impatto che le sue azioni hanno sulla vegetazione lungo le sponde dei fiumi. Il bilancio resta comunque positivo e la speranza è che i castori tornino ad abitare in modo non sporadico i nostri corsi d'acqua.