Smog fuori controllo: limiti Oms superati in molte città italiane. Ecco quelle più "avvelenate"
Il 70% della popolazione italiana vive in zone in cui si registrano elevate concentrazioni di polveri sottili. Questo è quanto emerso dal monitoraggio realizzato da un'emittente tedesca in collaborazione con l'Europea Data Journalism Network, di cui fa parte anche Il Sole 24 Ore.
Aria malsana in molte località italiane, lo studio
L'inquinamento rende la nostra aria irrespirabile. Stando a quanto riportato dall’emittente pubblica tedesca Deutsche Welle - in collaborazione con l’European Data Journalism Network - sarebbero infatti 58 le località del Bel Paese in cui la concentrazione di polveri sottili è superiore ai limiti fissati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
L'analisi si basa sui dati satellitari forniti dal servizio europeo Copernicus, ed evidenzia una situazione tutt'altro che rosea sulla qualità dell'aria in molte città italiane. Dallo studio è emerso che ben il 73% delle persone vive in centri urbani in cui la concentrazione media di particolato PM 2,5 ha superato il valore di riferimento di 10 µg/m3. In nove località la quantità di polveri sottili presenti nell'aria raggiunge addirittura i 20 microgrammi per metro cubo.
Particolato atmosferico, il killer silenzioso
Quali sono i rischi per la salute derivanti da un'elevata concentrazione di particolato atmosferico? Il particolato viene suddiviso in base al diametro aerodinamico:
- PM10 con diametro aerodinamico inferiore a 10 µm, in grado di penetrare nel tratto superiore dell'apparato respiratorio
- PM2.5 con diametro aerodinamico inferiore a 2.5 µm, in grado di raggiungere i polmoni ed i bronchi secondari
La dimensione delle particelle - insieme alla loro composizione chimica - determina la pericolosità per la salute umana. Se quelle di diametro superiore a 10 µm si fermano nelle mucose rinofaringee dando luogo ad irritazioni e allergie, quelle di diametro compreso tra 5 e 10 µm raggiungono la trachea e i bronchi. Ma sono quelle con diametro inferiore a 5 µm a provocare i danni maggiori, poiché possono penetrare fino agli alveoli polmonari ed interferire con il naturale scambio di gas all’interno dei polmoni.
La pericolosità delle particelle e micro-particelle presenti nell'aria è dimostrata dai dati, visto che lo smog in Italia miete quasi 70mila vittime ogni anno. Si tratta di un killer silenzioso, contro il quale ancora facciamo ben poco. Basti pensare che oggi, sono ancora moltissime le città italiane che non rientrano nei limiti previsti dalle linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Pianura Padana area più inquinata d'Italia
Un primato del quale la Pianura Padana avrebbe sicuramente fatto a meno è quello che la vede - ancora una volta - confermarsi come il territorio con l'aria più inquinata in assoluto. La provincia più inquinata da smog è Cremona, seguita da Monza e Brianza, Milano, Mantova e Padova.
Ma il problema dell'inquinamento da polveri sottili non interessa solo l'area lombarda, visto che sono una trentina le città italiane che - tra il 2018 e il 2022 - hanno visto "lievitare" la concentrazione di PM 2,5. Analizzando l'incremento di polveri sottili scopriamo che sono Biella, Lecco e Vicenza a guidare la classifica, seguite da Como, Varese, Lucca e Pistoia.
Le cose non vanno meglio nelle città venete di Treviso, Verona e Padova, dove è stato osservato un incremento della concentrazione media di particolato fine, mentre a Milano, Brescia, Pavia, Cremona, Mantova e Lodi è stata registrata una lieve diminuzione di polveri sottili.
Città del Centro-Sud con l'aria peggiore
Sono diverse anche le città del Centro-Sud in cui l'allarme smog preoccupa. Roma occupa il 41esimo posto della classifica, con un incremento del 3.3% dal 2018 al 2022. Anche nel Meridione la situazione è tutt'altro che rosea, e tra le città che preoccupano maggiormente per la qualità dell'aria troviamo:
- Napoli
- Caserta
- Benevento
- Taranto
- Avellino
- Lecce
- Brindisi