Cos'è il simulatore online di esplosioni atomiche
Vista l'estrema serietà dell’argomento, è doverosa una premessa: oggi, a distanza di più di 75 anni dalla bomba atomica fatta esplodere su Hiroshima in Giappone, il rischio di una guerra nucleare sembra, per fortuna, non molto verosimile. I recenti attriti tra Russia e Ucraina, che coinvolgono più o meno direttamente moltissime potenze mondiali, hanno però riportato l'attenzione su uno degli argomenti più angoscianti e spaventosi della storia umana.
A differenza dell'epoca della Seconda guerra mondiale, oggi la tecnologia ci permette pure di capire ancora meglio. Infatti è possibile, grazie a un semplice software, simulare per esempio gli effetti di una bomba atomica sganciata in un qualsiasi punto della superficie terrestre. Possiamo visualizzare così le conseguenze di un ipotetico attacco nucleare sulla città di Roma o su Milano, e così via per altre metropoli del mondo, quantificando gli enormi danni che sarebbero prodotti sia in termini di vite umane sia di feriti gravi, oltre alla completa distruzione dell'area circostante.
Tensione internazionale in crescita e rischio atomico
Nelle ultime settimane gli attriti tra Russia e Ucraina hanno messo in allerta l’Europa e tutto il mondo per la concreta possibilità di una guerra. In generale poi la scarsità di risorse e di materie prime rischia di mettere spesso in crisi il precario equilibrio geopolitico globale.
Anche se è poco probabile che si arrivi al punto di fare esplodere ordigni nucleari, i danni che si avrebbero in questo scenario sarebbero terribili, soprattutto per le conseguenze a domino che un’azione di questo tipo determinerebbe rapidamente in tutto il mondo. Vale la pena rendercene tutti conto ancora una volta.
Un’applicazione che simula catastrofi atomiche
Proprio in questo contesto di generale apprensione è tornata così in auge l’applicazione gratuita Nukemap, un progetto nato in realtà 10 anni fa e ideato dallo storico della scienza ed esperto di armi nucleari Alex Wellerstein.
Grazie a questa semplice applicazione, che oggi risulta avere un design un po' "vintage", è possibile simulare gli effetti di una bomba sganciata virtualmente in un preciso punto geografico. Attraverso una mappa si riesce ad avere una stima piuttosto dettagliata del numero dei morti, dell’ampiezza dell’area danneggiata dall’ordigno e dei danni radioattivi provocati.
Per creare un software in grado di stimare con accuratezza gli effetti di una detonazione nucleare è stato necessario utilizzare una miriade di dati, raccolti nei 10 anni trascorsi dall’inizio del progetto. E si può, nell'attuale versione, inserire la tipologia di ordigno in base alla quantità di energia sprigionata, oppure utilizzare una delle bombe che hanno segnato tristemente la storia, come la Little Boy di Hiroshima, la Fat Man di Nagasaki o gli ordigni atomici testati in Corea del Nord.
Per quanto precise, le informazioni visibili su Nukemap sono solo indicative, in quanto non possono tenere conto di una serie di elementi che fanno la differenza, come le condizioni atmosferiche, il momento della giornata, la distribuzione della popolazione eccetera. Per esempio, è semplice intuire che in una grande città metropolitana la presenza di persone varia notevolmente nel corso dell’anno, con picchi di affollamento in alcuni giorni specifici e una riduzione in altri periodi. Inoltre, i risultati ottenuti non tengono conto dei danni a lungo termine e di tutte le enormi complicazioni a livello sanitario e ospedaliero. Insomma, per quanto ci si sforzi, il danno sarebbe talmente enorme che è quasi impossibile quantificarlo nella sua totalità.
Una bomba atomica sul Duomo di Milano
Le persone interessate a questa applicazione sono sempre di più e, in maniera forse un po’ morbosa, in tanti si dilettano nel simulare esplosioni nella propria città o in zone disperse nel mondo. Si è visto che ogni giorno utilizzano l’applicazione Nukemap circa 15mila persone, con più di 200 milioni di finti ordigni fatti esplodere fino a ora.
Tra le simulazioni più emblematiche c'è lo sgancio della stessa bomba atomica di Hiroshima da 15 chilotoni sul Duomo di Milano. Per farla semplice, si verificherebbe un’apocalisse con l’intero centro città completamente raso al suolo e la morte di ben 80mila persone, con oltre 212mila feriti. I danni fisici colpirebbero anche cittadini ubicati a svariati chilometri dal luogo dell’esplosione, con ustioni di terzo grado e conseguenze permanenti.
È evidente che oggi le superpotenze mondiali hanno a disposizione ordigni atomici molto, molto più potenti e che quindi i danni a cose e persone potrebbero essere purtroppo molto, molto superiori. Sperimentando gli effetti della Bomba Zar russa, la più potente mai sperimentata, i morti sarebbero addirittura oltre 2 milioni, con danni gravi anche al di fuori della provincia di Milano. Insomma, la speranza è che le bombe atomiche e l'utilizzo di queste tecnologie restino per sempre limitati alla pura simulazione. Bastano questi dati per capirlo.