In 5 regioni è stato d'emergenza per la siccità: ecco cosa significa
Per fronteggiare la siccità e l’ondata di grande caldo che sta investendo il nostro paese in questa prima parte dell' estate, il Consiglio dei ministri ha dichiarato nei giorni scorsi lo stato di emergenza per 5 regioni fino alla fine di quest’anno. L’obiettivo del provvedimento è fornire un sostegno per gli agricoltori e, in generale, dare supporto alla popolazione potenziando le infrastrutture di gestione dell'acqua. All'atto pratico, si lavorerà per ripristinare al meglio i servizi pubblici rendendo più efficienti le reti idriche, sia per ridurre gli sprechi sia per sfruttare a pieno le risorse a disposizione.
Dal supporto economico agli interventi mirati
Per finanziare gli interventi, sono stati stanziati dal governo 36,5 milioni di euro che verranno spartiti tra le 5 regioni dichiarate in stato di emergenza: 10,9 milioni di euro andranno all’Emilia Romagna, 4,2 milioni saranno destinati al Friuli Venezia Giulia, 9 alla Lombardia, 7,6 al Piemonte e 4,8 al Veneto.
Questi fondi serviranno, anzitutto, per garantire le risorse per gestire la crisi e sostenere le aziende agricole in difficoltà. Per esempio, sarà possibile potenziare l'approvvigionamento idrico dove è più necessario, evitando la perdita di grandi quantità di raccolto che rischierebbero altrimenti di seccarsi. Al contempo si cercherà anche di realizzare interventi rapidi per ridurre le perdite nel sistema idrico: le infrastrutture, infatti, nella maggior parte dei casi a oggi non sono affatto efficienti, complicando una situazione già grave e sperperando la poca acqua a disposizione.
Sarà istituito, in proposito, un Commissario straordinario per l’emergenza idrica, con il compito di coordinare le attività ed emanare ordinanze per svolgere interventi mirati. Obiettivo: razionalizzare i consumi di acqua e diminuire gli sprechi. Grazie a questa figura si potrà evitare una lunga trafila burocratica, così i tempi di realizzazione delle migliorie nella rete idrica potranno essere molto più brevi. Vista la situazione e le molte settimane calde che ci aspettano, il provvedimento sullo stato d'emergenza potrebbe essere esteso nei prossimi giorni anche ad altre regioni del centro della nostra penisola, a partire da Lazio, Umbria e Marche che al momento sembrano le regioni più in sofferenza.