La siccità colpisce i supermercati: alcuni cibi potrebbero scomparire dagli scaffali
La carenza di acqua nei prossimi anni potrebbe condizionare indirettamente le nostre abitudini alimentari. Alcuni prodotti, infatti, sono destinati a scomparire dai supermercati o a subire un aumento considerevole dei prezzi: è il caso di latte, formaggi, salumi, carni e tanti altri cibi ci importazione.
I settori più in crisi
L’inverno caldo, con temperature decisamente più alte rispetto alla media degli ultimi anni, e la carenza di piogge hanno fatto sì che non sia stato soddisfatto il fabbisogno idrico, con un incremento generalizzato dei fenomeni di siccità.
Questa crisi sta colpendo i terreni e indirettamente anche gli animali, costretti a mangiare di meno e a fare i conti con un contesto ambientale poco adatto alla loro crescita e sviluppo. Questo ovviamente compromette anche la produzione di latte e dei suoi derivati, con varie aziende agricole costrette a chiudere o ad affrontare una grave crisi economica.
Per porre rimedio alla situazione, non a caso, alcune realtà caseari hanno fermato le linee produttive del latte fresco per puntare su tipologie pastorizzate e con una scadenza più lontana nel tempo.
Tra gli altri settori in grave crisi ci sono quelli che riguardano la produzione di miele, olio e riso. In particolare quest’ultimo, già a partire dall’autunno prossimo, potrebbe iniziare a scarseggiare sugli scaffali dei supermercati a seguito del progressivo abbandono di questa filiera verso le coltivazioni di soia e frumento. Questo quadro ambientale critico è peggiorato ulteriormente dalla guerra in Ucraina, che sta complicando notevolmente i trasporti e la logistica di merci e prodotti alimentari.