L'asteroide 2023 Dw colpirà la Terra? I nuovi calcoli sull’(improbabile) impatto
Nei giorni scorsi vi avevamo parlato del possibile avvicinamento di un asteroide alla Terra. Un evento che, stando alle prime stime fornite dagli esperti, dovrebbe accadere il giorno 14 febbraio 2046. La possibilità di una collisione tra 2023 DW, questo il nome dato all'asteroide, e il nostro Pianeta, in un primo momento erano di 1 su 847. Numeri che hanno mandato nel panico moltissime persone, che sui social hanno manifestato preoccupazione.
Asteroide 2023 DW verso la Terra: diminuite le probabilità di una collisione
A quanto pare, dagli ultimi calcoli forniti dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), la probabilità che l’asteroide 2023 DW colpisca la Terra si è abbassata a 1 su 1.584. Gli esperti dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) rassicurano che non c’è bisogno di preoccuparsi, poiché le probabilità che l’asteroide 2023 DW, che ricordiamo misura 50 metri di diametro, non tocchi la Terra sono ben superiori al 99,8%. Gli esperiti fanno sapere anche che con il passare degli anni questa percentuale aumenterà sempre di più e che con il tempo si avranno stime ancora più precise.
Quali sono i danni del possibile impatto con l'asteroide?
In molti si domandano cosa potrebbe accadere al nostro Pianeta se l’asteroide 2023 DW dovesse eventualmente colpire la Terra. Dalla Nasa, per rispondere alla domanda, hanno preso come riferimento un altro evento di collisione tra un asteroide di dimensioni simili a 2023 DW e il nostro Pianeta, avvenuto nel 1908. All’epoca l’asteroide cadde in una zona poco abitata della Siberia. Se 2023 DW dovesse realmente colpire il nostro Pianeta, l’impatto provocherebbe una “distruzione localizzata” e non causerebbe alcun danno importante al reato della Terra.
Dove potrebbe cadere l’asteroide?
Tra le tante ipotesi avanzate sul luogo della possibile collisione tra 2023 DW e la Terra, stando alle ultime stime fornite dalla NASA ci sarebbe una probabilità di circa il 70% che l'asteroide 2023 DW possa cadere nell’Oceano Pacifico. Non si esclude inoltre che l’impatto potrebbe interessare anche gli Stati Uniti, l'Australia o il Sud-est asiatico.