Salpa, il Pesce dei Sogni dai (rari ma pericolosi) effetti allucinogeni
Pesce diffuso nel Mediterraneo e nell'Atlantico orientale, la salpa è molto simile all'orata. Pur trattandosi di una specie ittica dalle discrete proprietà nutrizionali, può produrre degli "effetti" indesiderati che richiedono la massima attenzione nel suo impiego in cucina.
Sarpa Salpa, il Pesce dei Sogni
La Sarpa Salpa - meglio conosciuta come Salpa o Pesce dei Sogni - è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia delle Sparidae. Dall'aspetto molto simile a quello dell'orata è apprezzato in cucina per le sue proprietà nutrizionali e per il costo contenuto. Si tratta infatti di un pesce povero che - insieme alla boga, al cefalo e a molte altre varietà ittiche da zuppa - è ricco di acidi grassi polinsaturi, vitamine idrosolubili del gruppo B, Omega 3 e vitamina D. Non si tratta - come si potrebbe pensare - di una varietà di pesce azzurro, bensì di pesce bianco.
Unica specie del genere Sarpa, si presta a molti tipi di cottura, dalla frittura ai piatti in umido. Tuttavia è fondamentale conoscere bene questo pesce per non incappare in quegli "effetti" indesiderati che gli sono valsi il soprannome di Pesce dei sogni. Proprio così, perché le interiora e la testa della Salpa possono racchiudere spiacevoli soprese legate ad effetti allucinogeni che possono durare anche più giorni.
Si tratta di un pesce erbivoro che si nutre di alghe - compresa la Caulerpa taxifolia - che danno alle sue carni un sapore particolarmente intenso e un retrogusto "di verde". Le viscere andrebbero rimosse subito dopo la cattura, e il motivo non riguarda solo l'odore decisamente sgradevole di questa parte del pesce. Proprio le interiora infatti - insieme alla testa del pesce - sono considerate le parti più "pericolose" - quelle in cui tende ad accumularsi la tossina algale della Caulerpa taxifolia o Alga Assassina - e se ingerite possono causare effetti allucinogeni, o ittioalleinotossismo. Al contrario la loro rimozione subito dopo pescate riduce il rischio di contaminazione delle carni.
I livelli di tossicità sembrano variare nel corso dell'anno, e potendo scegliere sarebbe senza dubbio indicato consumare la Salpa a inizio primavera. Durante l'inverno infatti questo pesce mangia molto poco e alla fine del periodo freddo le sue viscere sono semi-vuote.
Nonostante ciò gli esperti non hanno ancora identificato i composti effettivamente responsabili di tale effetto, né hanno ancora scoperto se le allucinazioni sono causate da molecole simili alla DMT o da acidi che rispecchiano gli effetti dell’LSD.
Allucinazioni causate dalla Salpa, i casi di ittioalleinotossismo
Non ci sono molti casi segnalati nella letteratura scientifica di ittioalleinotossismo legato al consumo di Salpa, e questo pesce viene servito spesso nei ristoranti in Costa Azzurra e cucinato in casa senza che i consumatori sperimentino nessun effetto negativo.
Tuttavia si sono registrate negli anni alcune storie decisamente poco piacevoli per coloro che le hanno vissute. Il primo caso si riferisce al 1982, e riguarda una famiglia di Marsiglia che - dopo aver cucinato delle salpe alla brace - le consumò senza rimuovere le viscere. Dopo poco tempo i commensali si ritrovarono a sperimentare visioni di animali aggressivi e l'effetto allucinogeno durò circa 10 ore.
Anche un turista in Costa Azzurra ha sperimentato l'effetto della salpa, dopo averla ordinata e mangiata in un ristorante nel 1994. In questo caso i primi sintomi furono stanchezza e nausea, che l'uomo 40enne decise di combattere con un viaggio in auto. Durante il tragitto però fu "assalito" da artropodi giganti e costretto a recarsi in ospedale. L'uomo si riprese dopo 36 ore.
Nel 2002 la salpa è stata responsabile delle allucinazioni di un novantenne, che aveva cucinato il pesce nella sua casa a Saint Tropez. In poche ore il suo appartamento si è "riempito" di animali alati stridenti che hanno soggiornato lì per circa 3 giorni.