Rischio Idrogeologico e Idraulico: cosa significa nelle allerte meteo?
Spesso, leggendo le allerte meteo, ci imbattiamo nei termini "rischio idrogeologico" e "rischio idraulico", due parole che sono strettamente collegate con gli eventi metereologici per gli effetti che possono indurre sul territorio. Vediamo insieme qual è il loro significato.
Allerta meteo gialla, arancione o rossa, quali criticità?
Gli avvisi di criticità emessi dalla Protezione Civile possono prevedere rischi ordinari, moderati o elevati, e in base alla previsione vengono classificati con i colori giallo, arancione o rosso.
Scenari più o meno critici possono indurre alla chiusura di uffici e scuole, a ordinanze che limitino le attività all'aperto o a locali interruzioni di servizi, ma tutte prevedono un rischio idrogeologico e idraulico più o meno elevato.
Rischio idrogeologico, ecco di cosa si tratta
Il rischio idrogeologico indica il pericolo che in una determinata zona si verifichino eventi anomali come frane, alluvioni, terremoti e via dicendo. Possiamo quindi dire che il rischio idrogeologico è quindi direttamente connesso con le caratteristiche morfologiche di una determinata zona, che può essere più o meno soggetta a pericoli.
Le aree più soggette sono generalmente quelle situate in prossimità di corsi fluviali o pendii, che al verificarsi di condizioni climatiche avverse possono causare cedimenti del terreno. Ma il rischio idrogeologico non dipende esclusivamente natura del territorio, ovvero dalla geologia e geomorfologia dei terreni e dei pendii. In larga parte questo viene "influenzato" anche dall'uomo - o per meglio dire dalle attività umane che modificano la struttura del territorio, intaccandone la stabilità naturale e incrementando fenomeni erosivi e instabilità del suolo.
Se da un lato gli eventi climatici estremi e precipitazioni "fuori dalla norma" sono ormai divenute il segnale del cambiamento climatico in atto, dall'altro abusivismo edilizio, abbandono dei terreni montani e cementificazione selvaggia hanno contribuito a determinare una situazione che oggi vede nel nostro Paese circa il 69% della superficie complessiva catalogata come area ad elevato rischio idrogeologico.
Rischio idraulico, quando si verifica
La conformazione del nostro territorio, che vede una distribuzione dei rilievi complessa e piccoli bacini idrografici, può dare origine a corsi d'acqua particolarmente abbondanti in caso di precipitazioni di forte intensità,
Il tempo di risposta estremamente rapido a questo tipo di fenomeni può quindi rivelarsi estremamente breve, per cui un temporale violento che si dovesse verificare in aree particolarmente fragili dal punto di vista geologico e geomorfologico finirebbe per innescare il rischio allagamenti, colate di fango e altro fenomeni estremi che potrebbero potenzialmente rivelarsi fatali.
Come leggere correttamente il rischio idraulico e idrogeologico nelle allerte meteo
Prevedere il rischio idraulico e idrogeologico in occasione di eventi climatici di forte intensità è la prima importante arma a disposizione per prevenire o perlomeno limitare i danni - sia materiali che di vite umane - che questi potrebbero causare.
Conoscere il reale pericolo e avere una perimetrazione delle aree a rischio per un determinato evento atmosferico permette infatti agli enti preposti di pianificare un sistema di allerta e sorveglianza che non si limiti a intervenire per la riparazione dei danni e l’erogazione di provvidenze, ma che consenta l’adozione di misure per ridurli, anche laddove non si possa intervenire con misure strutturali.
Le allerte meteo pubblicate dalla Protezione Civile permettono di individuare quali aree possono presentare criticità - in riferimento a ogni evento meteorologico avverso - e misurano la gravità del rischio. La pericolosità viene poi segnalata utilizzando gli stessi 3 colori impiegati per l'allerta meteo - giallo, arancione e rosso - per dar modo ai Comuni interessati di adottare tutte quelle misure necessarie per la tutela della popolazione situata nel territorio.