Occhio alle multe se raccogli castagne, more, pigne e fiori nel bosco o nel parco: cosa dice la legge
Raccogliere pigne per realizzare decorazioni in vista del Natale, castagne e more da gustare in famiglia o fiori per ricreare nel proprio giardino o terrazzo la magica atmosfera di boschi e parchi sono tutti "passatempi" che potrebbero costare davvero molto cari. Potreste ricevere una multa. Vediamo a tal proposito cosa dice la legge in merito.
Raccogliere castagne si può?
Gli appassionati delle caldarroste e delle castagne bollite non riusciranno a resistere facilmente alla tentazione se - passeggiando in un bosco - notano sul terreno dei ricci che sembrano solo attendere che qualcuno li apra per mostrare il loro "tesoro". Cedere a quella tentazione significa però commettere un reato che potrebbe costare addirittura il carcere.
Sono infatti molti gli articoli del Codice Civile che rischiano di fare andare di traverso le castagne raccolte nel bosco o nel parco, a cominciare da quelli che prevedono il reato di furto. Chiunque si impossessi di una cosa mobile altrui sottraendola per trarne profitto è punito dall'articolo 624 del Codice Penale e, come ricordano i Comandi di Polizia, i frutti caduti sul terreno appartengono al proprietario del fondo.
A questo proposito è irrilevante il fatto che vi sia o meno un cartello che indica la proprietà privata, poiché è chi entra nel bosco che deve informarsi - attraverso le autorità locali o gli uffici del turismo della zona - se si tratta di un bosco privato o pubblico. Senza contare poi che anche un bosco comunale potrebbe essere soggetto a limitazioni in proposito. Il reato può comportare una multa da 154 a 516 euro e la reclusione da sei mesi a tre anni.
Se invece il raccoglitore viene colto "con le mani nel sacco" e la raccolta è già iniziata trova applicazione l'articolo 626 del Codice Penale, che prevede la reclusione fino a un anno ovvero la multa fino a 206 euro per coloro che spigolano, rastrellano o raspollano nei fondi altrui, non ancora spogliati interamente del raccolto.
Reato di furto anche per la raccolta di more, pigne e fiori
Fare una passeggiata nei parchi urbani o nei boschi in un pomeriggio d'autunno dedicandosi alla raccolta di pigne - da destinare alla realizzazione di addobbi natalizi - pungitopi o fiori per abbellire il giardino è comunque reato, così come dedicare le ore più fresche di una giornata estiva alla raccolta delle more di rovo per preparare golose confetture.
La raccolta dei prodotti secondari del bosco è generalmente regolata dalle leggi forestali regionali e soggetta al rilascio di apposita autorizzazione rilasciata dalla Regione. More, fragoline di bosco, castagne, ma anche funghi, asparagi selvatici, e mirtilli possono quindi essere raccolti solo dopo essere stati "autorizzati" dalla Regione competente, che stabilisce anche tempi e limiti da non oltrepassare.
Raccogliere frutti e fiori presenti nei parchi pubblici invece può dare origine al reato di danneggiamento, oltre che di furto. Il parco è comunale e tutti i beni che vi si trovano sono di proprietà della pubblica amministrazione. Se oltre ad appropriarsi dei frutti o dei fiori al raccoglitore viene contestato anche il fatto di aver danneggiato la pianta, si configura il doppio reato. Tuttavia vi sono solo sanzioni amministrative, ovvero multe che irroga il Prefetto. Nel caso in cui vi sia anche un'ordinanza comunale che vieta esplicitamente la raccolta di fiori e frutti è possibile subire anche una contravvenzione dalla polizia municipale.