Peste suina africana, primo caso a Roma: è allarme per i maiali e cinghiali
Allarme peste suina africana a Roma. E' stato identificato il primo caso in un cinghiale nella capitale fuori dalla zona focolaio che va dalla provincia di Genova fino a tutta la parte sud del Piemonte. Il presidente della Coldiretti denuncia l'immobilismo delle Istituzioni.
Peste suina a Roma: riscontrato il virus in un cinghiale
La peste suina africana è arrivata anche a Roma. La conferma di un primo caso su un cinghiale al parco dell'Insugherata è arrivata anche da parte di Angelo Ferrari, il commissario straordinario per la prevenzione e il contenimento della peste suina: "Sì, c'è un caso. La zona dovrebbe essere quella del parco dell'Insugherata. Stiamo effettuando i controlli necessari".
Il virus Psa è una malattia virale che colpisce suini e cinghiali e risulta altamente contagiosa e spesso letale per gli animali, mentre non è trasmissibile agli esseri umani.(se non in rarissimi casi e per contatto diretto). Stando ai dati finora raccolti, la peste suina ha colpito prettamente i cinghiali. Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, parlando del caso identificato a Roma, ha dichiarato: "Serve responsabilità delle Istituzioni per un intervento immediato per il contenimento della popolazione dei cinghiali che hanno invaso campagne e città fino alla Capitale con danni economici per gli allevatori e rischi per la sicurezza dei cittadini".
Peste suina africana rilevata nel Lazio: il primo caso nel parco dell'Insugherata
Non solo, il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in merito al primo caso di peste suina africana in un cinghiale nella riserva situata nel comune romano e gestita dall’ente regionale RomaNatura, ha detto: "Abbiamo più volte evidenziato il rischio della diffusione della peste suina africana attraverso i cinghiali e la necessità della loro riduzione numerica attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 con l'articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette. Siamo infatti costretti ad affrontare una grave emergenza sanitaria perché é mancata l'azione di prevenzione come abbiamo ripetutamente denunciato in piazza e nelle sedi istituzionali di fronte alla presenza in Italia di più di 2,3 milioni di esemplari, arrivati numerosi anche nella Capitale".
Inoltre il presidente della Coldiretti parla di immobilismo delle Istituzioni dopo i tanti casi di peste suina identificati tra gli animali in Piemonte e Liguria: "C'è il rischio concreto che l'emergenza si allarghi ad altre regioni limitrofe dove si concentra la norcineria nazionale che è un settore di punta dell'agroalimentare made in Italy grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato che vale 20 miliardi".