Notte di San Lorenzo, come ammirare al meglio le Perseidi
La notte di San Lorenzo si avvicina e, come ogni anno, ritornano puntuali le Perseidi: lo sciame meteorico più celebre di tutti è in grado di suscitare grande interesse non solo negli astronomi, portando tantissime persone a stare almeno per una sera con il naso all'insù. Quest’anno le aspettative sono ancora più alte del solito, perché le condizioni dovrebbero essere perfette per apprezzare in tutta la sua bellezza lo spettacolo delle stelle cadenti di agosto. Per raccogliere tutte le informazioni più importanti a riguardo, ne abbiamo parlato per Meteo.it con Gianluca Masi, astrofisico e responsabile del progetto Virtual Telescope.
Le meteore più attese
Il fenomeno astronomico delle Perseidi è collegato tradizionalmente alla notte di San Lorenzo - il 10 di agosto - anche se nella realtà dei fatti il picco al giorno d’oggi è atteso leggermente più tardi, per la precisione tra l’11 e il 13 dello stesso mese.
Quest’anno, in particolare, come ricorda Masi, il massimo è previsto nelle notte tra l’11 e il 12 agosto, probabilmente poco prima dell’alba. Ma non sarà un evento da una sola notte: "Già dalla fine di luglio si è iniziato a intravedere queste stelle cadenti con maggiore intensità, e soprattutto una settimana prima e dopo il picco si possono ammirare particolarmente bene, in sovrapposizione a quel piccolo numero di meteore che ci sono tutte le notti dell'anno".
Lo sciame meteorico delle Perseidi si origina della cometa Swift-Tuttle, scoperta nel 1862 dall’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli. "Il loro nome deriva dalla costellazione di Perseo", aggiunge Masi, "che ospita il punto del cielo da cui, in prospettiva, sembrano staccarsi queste scie: il cosiddetto radiante". Tra le caratteristiche di spicco dello sciame c’è di sicuro la frequenza delle meteore: è possibile osservare fino a 50 o 100 meteore all'ora nel periodo di picco. Oltre a essere particolarmente brillanti e luminose, le Perseidi sono caratterizzate anche dalla presenza di bolidi o fireball, esplosioni di luce e colore simili a palle di fuoco che rimangono nel cielo più a lungo rispetto alla media delle scie dei meteoriti. "I bolidi più luminosi possono apparire così brillanti nel cielo da essere paragonabili a come ci appare il pianeta Venere", sottolinea.
Perché il 2021 è l'anno perfetto
"L’elemento che può agevolare oppure ostacolare la visione delle Perseidi è la Luna", chiarisce Masi, "che può brillare luminosissima come Luna piena e rovinare un po' lo spettacolo, oppure essere una Luna nuova sostanzialmente invisibile e che non crea alcuna interferenza". Il 2020 è stato un anno in parte deludente per le Perseidi, in quanto la presenza del satellite naturale della Terra all’ultimo quarto ha interferito in maniera molto importante con la visione delle stelle cadenti.
Ma ora è il momento di rifarsi. Quest’anno, infatti, sarà molto diverso dall'anno scorso, dato che le condizioni saranno ottimali. La Luna nuova è prevista per l’8 di agosto, e di conseguenza nel momento di massima attività dello sciame il suo inquinamento luminoso sarà pressoché inesistente, con il tramonto della Luna appena dopo quello del Sole. Come ricorda l’astrofisico Masi: "le condizioni sono molto simili a quelle del 2018, l’ultima ottima annata che abbiamo avuto per lo sciame meteorico di agosto".
Cosa fare per godersi lo show spaziale
Per apprezzare appieno lo spettacolo è importante conoscere alcune informazioni essenziali. Anzitutto, come spiega Masi, "più che andare a letto tardi la sera, converrebbe alzarsi prestissimo la mattina. La costellazione di Perseo si alza sul cielo italiano nella seconda parte della notte, e più si arriva a ridosso dell’alba e meglio è". L’altra ragione per cui il mattino presto (prima che ci sia luce) è meglio della sera tardi è di natura astrofisica. "Guardando come la Terra si muove sulla propria orbita combinando rotazione e rivoluzione, noi siamo al mattino sulla parte del pianeta che avanza lungo l’orbita, e quindi siamo nelle condizioni migliori di osservazione", spiega. "Per fare un paragone più comune, è un po' come guardare dal parabrezza davanti rispetto al lunotto posteriore: la sera guardiamo dal lunotto, la mattina dal parabrezza".
E ancora: "Per vedere al meglio conviene scegliere il luogo più buio possibile e con l'orizzonte più ampio. Vista la scarsa luce naturale della Luna quest’anno, conviene approfittarne per cercare di ridurre al minimo anche la contaminazione dalla luce artificiale". Insomma, qualcosa di sicuro si può vedere anche dalla città, ma se ci si può allontanare è ancora meglio. "L'importante è godersi lo show indipendentemente da dove ci si trova", sottolinea Masi. "Ciascuno sceglie le migliori condizioni che ha a disposizione: ci si può provare da ovunque e se ne vedono dovunque, salvo maltempo nessuno rimarrà deluso".
Occhio nudo, canali digitali e distanza fisica
Alla domanda su quale sia l'attrezzatura più adatta per guardare le stelle di San Lorenzo non ci sono grossi dubbi. "Il nostro occhio è di certo lo strumento migliore, oltre che gratuito, per guardare il cielo, visto che non possiamo prevedere dove appariranno esattamente le stelle cadenti", spiega Masi. "Il radiante sale pian piano dall’orizzonte nel corso della notte, ma bisogna tenere conto che per la legge di Murphy magari si guarda verso il punto esatto del radiante e poi un bellissimo bolide fa la sua comparsa altrove nel cielo". Insomma, se si riesce a ridurre al massimo l’inquinamento luminoso, non c'è nulla di cui preoccuparsi, ed è utile avere un occhio attento a tutto il cielo con una visione ampia e pronta a cogliere le scie dovunque appaiano.
Per chi non potesse o non volesse seguire a occhio nudo e in diretta lo spettacolo naturale offerto dalle Perseidi, ci sono diverse alternative rese possibili dal digitale e dalla tecnologia. Tra gli eventi online ad hoc nella notte tra l’11 e il 12 c'è quello internazionale proposto della Nasa, mentre in Italia il Virtual Telescope predispone una diretta a partire dalle 2 di notte sfruttando un sistema di telecamere super-sensibili. "Quest'anno il punto di osservazione sarà tra gli Appennini del Lazio", anticipa Masi, che però ribadisce: "Il mio consiglio per le Perseidi è di vivere l'evento in prima persona, tanto sono affascinanti e facili da osservare, naturalmente nel rispetto assoluto delle regole di distanziamento che ci è chiesto di rispettare in questo momento". Tra le iniziative qua e là in Italia ci sono anche degli ibridi, con piccoli gruppi di osservazione radunati in un punto strategico nelle 3-4 notti di picco dello sciame, e per chi si fosse perso lo spettacolo c'è sempre la possibilità di recuperarlo a posteriori grazie alle registrazioni. Insomma, tutti ma proprio tutti possono partecipare e appassionarsi.