Orsi “problematici”, in Trentino si cambia linea: "Niente più catture, saranno abbattuti"
La gestione degli orsi "problematici" in Trentino arriva ad una svolta. La struttura del Casteller di Trento ha comunicato che "non è prevista la collocazione di altri esemplari di orso ai fini della loro captivazione permanente". Anzi, se in futuro saranno individuati sul territorio orsi capaci di mettere in pericolo la sicurezza pubblica l'unica soluzione sarà l'abbattimento.
Orsi in Trentino: prossimi esemplari pericolosi saranno abbattuti
La linea d'azione del Trentino in merito alla gestione degli orsi cosiddetti problematici, ossia quelli che "mettono a rischio la sicurezza pubblica", è chiara: "saranno rimossi mediante abbattimento". A comunicarlo è stato il presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti, con una nota sul futuro del Centro di recupero fauna Alpina trentino del Casteller: "Come è noto gli accadimenti della scorsa stagione hanno reso necessaria la captivazione permanente degli orsi pericolosi M49 ed M57".
Queste due specie di orsi erano stati collocati presso la struttura del Casteller con l'orsa Dj3 successivamente trasferita presso l’area faunistica della Foresta Nera. Anche l'esemplare M57 a dicembre ha lasciato il Castellar dopo aver aggredito un carabiniere a Molveno. Al momento l'unico esemplare messo in custodia presso la struttura è il numero M49 anche se Fugatti ha precisato: "Non è esclusa in futuro la ricollocazione in aree diverse".
Proprio così, l'obiettivo della provincia è chiaro: "Non è prevista la collocazione di altri esemplari al Casteller ai fini della loro captivazione permanente". Per quanto riguarda dunque nuovi orsi "problematici", "eventuali ulteriori esemplari che mettano a rischio la sicurezza pubblica saranno rimossi mediante abbattimento".
Il futuro degli orsi in Trentino e di Papillon
Alcuni orsi custoditi presso la struttura Casteller in Trentino hanno creato in effetti problemi. Dopo l'aggressione dell'esemplare M57 ai danni di un carabiniere, anche l'orso M49 si era fatto notare tentando per ben due volte la fuga. La prima volta il 15 luglio del 2019: in quel frangente l'orso era riuscito a superare una barriera di 4 metri e tre recinti elettrificati.
Dopo diversi mesi di ricerca tra il Trentino, l'Alto Adige e il Veneto, era stato nuovamente catturato nell'aprile 2020. A luglio del 2020 una nuova fuga, ma questa volta l'evasione era durata solo alcuni mesi. La storia che ha appassionato tutti trasformando l'orso in un vero e proprio simbolo a tal punto da essere ribattezzato con il nome di "Papillon", in onore del famosissimo film che parlava proprio di evasioni.
La notizia che in Trentino, in caso di presenza di orsi problematici, si procederà al loro abbattimento ha scatenato le proteste dell'Enpa, l'Ente nazionale protezione animali. L'associazione ha risposto così alle parole del governatore Fugatti: "Ora che è stato dimostrato che la detenzione al Casteller è intollerabile e foriera di possibile ulteriori denunce, gli amministratori risolvono la questione con i fucili?". Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa, fa sapere: "Non lasceremo che continuino a portare avanti questa campagna elettorale sulla pelle degli orsi. È gravissimo che le istituzioni si abbandonino a proclami che servono solo ad alzare il livello dello scontro".