Orchidee selvatiche: sono specie protette da ammirare senza raccogliere
L'arrivo della bella stagione rappresenta un allettante invito a trascorrere qualche ora all'aria aperta, magari circondati da splendide fioriture. In questo periodo a tingere i nostri campi - insieme a papaveri e altre specie dalle corolle variegate - c'è anche l'orchidea spontanea, una pianta molto apprezzata per i suoi colori che appartiene alle specie protette.
Come si riconoscono le orchidee selvatiche
Piante molto particolari che si presentano con fiori molto vistosi e dalle tonalità variegate, le orchidee selvatiche nascono spontaneamente nei campi. I loro fiori - pur presentandosi più piccoli rispetto a quelli delle orchidee coltivate - non hanno assolutamente niente da invidiare in fatto di colori alle "cugine" che fanno bella mostra di sé nei vivai.
Con il termine "orchidea selvatica" si identificano circa 20.000 specie di piante, che possono essere suddivise - a seconda del territorio in cui crescono spontaneamente - in orchidee rustiche o esotiche. Le prime sono quelle che troviamo anche nel nostro territorio, mentre le seconde sono tipiche delle aree tropicali.
Possiamo trovare le orchidee rustiche nei nostri prati e nel sottobosco, pronte a stupirci con i loro fiori di gran fascino che si aprono all'estremità di fusticini eretti. Trattandosi di piante spontanee vengono spesso definite anche "orchidee selvatiche" e indubbiamente - nel trovarsele davanti - il desiderio di raccoglierle può spingerci a compiere un gesto poco "ecologico". Questi fiori infatti non andrebbero mai raccolti, ma semplicemente ammirati, perché? Ecco svelato il motivo.
Orchidee rustiche: le piante geofite perenni sono una specie protetta
Quelle che crescono spontaneamente in Italia sono solitamente piante geofite, ovvero erbacee che sviluppano bulbi, tuberi e rizomi sottoterra, al contrario delle piante epifite che crescono nelle zone tropicali e che sviluppano l'apparato radicale sulle cortecce di alberi e arbusti, su substrati di muschi, licheni e altri organismi sessili.
Pur trattandosi di piante perenni seguono un ciclo vegetativo molto preciso e - quando le temperature si fanno particolarmente rigide - vanno in riposo vegetativo seccandosi, per poi riapparire nuovamente con il tepore della primavera successiva. Se ti capita di osservare qualche bella fioritura di orchidea rustica nella tua zona, prendi nota del posto per poterla ammirare anche il prossimo anno, ma non lasciarti vincere dalla tentazione di portarla a casa.
La mania, nota come "Orchidelirium", di collezionare questi fiori sta infatti portando all'estinzione della specie che oggi è protetta a livello nazionale. Dalla Dactylorhizasambucina, che possiamo ammirare ad alta quota, all’orchidea purpurea Orchis purpurea, passando per le 93 bellissime varietà che ogni primavera colorano le rive del Gargano in Puglia, sono fiori da "guardare e non toccare", così da poterli ritrovare anche l'anno successivo sempre lì, pronti a sprigionare la loro straordinaria bellezza.
In fondo non è proprio quel piacevole contrasto visivo che si crea tra le sfumature colore dei fiori di orchidea selvatica e il verde dei campi a creare una cornice perfetta? Perché allora estirparle portandole via dal loro habitat naturale e "stravolgendo" così quel quadro così bello che la Natura ha dipinto?
Orchidee rustiche, in Italia stanno scomparendo
In Italia abbiamo 190 specie e sottospecie di orchidee classificate in 29 differenti generi. La raccolta incauta di questi fiori - unita al fatto che si tratta di piante legate ad altri organismi - come impollinatori e funghi - a loro volta minacciati dai cambiamenti ambientali, rendono queste specie sempre più a rischio.
Come evidenziato nel progetto LifeOrchids inoltre, gli ambienti di prateria ad alta biodiversità ricchi in orchidee - habitat 6210* nella classificazione UE - un tempo diffusi in tutta Europa, oggi stanno scomparendo. Stiamo perdendo questo habitat semi-naturale, il cui mantenimento è legato ad attività di sfalcio e pascolamento oggi abbandonate.
Le orchidee selvatiche sono specie che godono di una protezione nazionale, impariamo a osservarle, fotografarle e rispettarle.