Mare troppo caldo e siccità: le orate sono affamate e divorano le cozze
Il surriscaldamento globale, con il conseguente aumento della temperatura del mare, sta causando un problema inaspettato: l’aumento dell’appetito dei pesci, in particolar modo delle orate, che stanno letteralmente divorando tutte le cozze che trovano a disposizione. Mettendo così in difficoltà i produttori di specialità come i “muscoli” di La Spezia, che solo nelle ultime settimane hanno registrato perdite fino a 40mila euro.
Le orate divorano le cozze
"Abbiamo rilevato un aumento della temperatura dell'acqua fino a 5 gradi tra maggio e giugno, arrivando a 25 gradi negli strati superficiali”, ha spiegato all’Ansa Federico Pinza, direttore della Cooperativa Mitilicoltori spezzini. “In queste condizioni, il metabolismo delle orate aumenta e così anche la loro alimentazione. Nei vivai fuori dalla diga foranea del porto stiamo perdendo quintali di prodotto ogni giorno".
Il problema dell’assenza di pioggia
E così i vivai di cozze in mare aperto sono presi d'assalto ogni giorno: "Abbiamo provato ad attivare quattro navi da pesca con reti da posta, ma i risultati non sono stati soddisfacenti perché l'acqua è chiara ed i pesci le evitano”. Le estati migliori per i pregiati mitili spezzini sono quelle in cui si sono registrate precipitazioni in grado di abbassare la temperatura del mare. "Questo permette di ossigenare l'acqua e di favorire il fitoplancton. Si innesca un circolo virtuoso. Al contrario, se l'acqua stagna è un disastro. Non vorremmo trovarci ad agosto a dover razionare la consegna ai clienti".