Ora legale, può aiutare contro il caro bollette: si possono risparmiare fino a 100 milioni di euro
Domenica 27 marzo tutti pronti a spostare le lancette dell'orologio di un'ora avanti per l'arrivo dell'ora legale, ovvero la convenzione pensata per sfruttare al meglio l'irradiazione del sole durante il periodo primaverile ed estivo, che è anche un modo per risparmiare sulle bollette.
Ora legale: si risparmierà fino a 105 milioni di euro
Con l'arrivo dell'ora legale da domenica 27 marzo (il "salto" di un'ora in avanti sarà dalle 2 alle 3 della notte tra sabato 26 marzo 2022 e domenica 27 marzo 2022). ci sarà un netto risparmio anche sulle bollette dell'energia elettrica. Il passaggio dall'ora solare a quella legale è un sistema pensato anche per risparmiare sulla energia elettrica e di conseguenza pure sulla spesa. Lo scorso anno, infatti, nel periodo dell'ora legale (dal 28 marzo al 31 ottobre) si è risparmiato circa 450 milioni di kWh di elettricità con una conseguente riduzione di emissioni di CO2 nell’atmosfera pari a 215.000 tonnellate. Non solo, a livello di spesa è stato stimato un risparmio economico di circa 105 milioni di euro.
Dati importanti che confermano quanto l'ora legale sia fonte di risparmio economico ed energia. Basti pensare, che a livello nazionale, nell'arco di tempo dal 2004 al 2021 si è registrato un minor consumo di energia elettrica di 10,5 miliardi di kWh con un risparmio di circa 1,8 miliardi di euro. Il passaggio all'ora legale, infatti, permette a tutti di sfruttare maggiormente la luce diretta del sole usando meno la corrente elettrica. E tutto questo può rivelarsi ancora più utile in questi tempi di crisi energetica e "caro bollette".
Il passaggio dall'ora solare all'ora legale: stabilito dalla Direttiva Europea 200/84CE
L'alternanza tra ora solare e legale è stabilito dalla Direttiva Europea 200/84CE che prevede l'entrata in vigore dell'ora solare l'ultima domenica di ottobre, mentre dell'ora legale l'ultima domenica di marzo. Lo spostamento delle lancette dell'orologio in avanti e indietro è obbligatorio per tutti i paesi dell'Unione Europea per poter sfruttare il più possibile le ore di luce naturale. Si tratta di un sistema ritenuto vantaggioso dalla Commissione europea in diversi settori: dai trasporti alle comunicazioni, ma anche in ambito sicurezza stradale, nel turismo e per la salute.
Da diversi anni però si sta valutando, a livello comunitario, se mettere fine a questa alternanza. Alcuni Paesi dell'Unione Europea sono favorevoli e altri no (l'Italia è tra questi). L'Ue sta ancora discutendo.