Maltrattare le meduse è reato: si rischiano multe salate
A volte per scattare una foto, o anche solo per puro divertimento fine a se stesso, le meduse vengono estratte a mano dall’acqua e maltrattate. Uccidere gli animali, recare danno alla loro salute o levarli dal loro habitat naturale non è solo un gesto poco rispettoso nei confronti dell'ambiente e degli ecosistemi, ma è anche un reato punibile, peraltro in maniera severa. Si può arrivare a qualche decina di migliaia di euro di multa o, addirittura, alla reclusione in carcere. E le meduse rientrano appieno in questa casistica.
La legge tutela gli animali, il resto spetta al buonsenso
Sono fastidiose e possono provocare gravi danni alla salute delle persone che si avvicinano, ma poco importa - dal punto di vista etico e legale - quando si tratta di rispettarle nella loro integrità. Infatti, le meduse hanno una legge che le tutela e protegge, anche dai maleducati che durante l'estate le maltrattano.
In particolare, l’articolo 544 ter del codice penale parla chiaro: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione a un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5mila a 30mila euro”. Insomma, maltrattare gli animali, oltre a essere sbagliato sotto svariati punti di vista, può avere delle gravi conseguenze per chi commette l'atto illecito.
È considerato reato, quindi punibile, anche provocare qualsiasi tipo di sofferenza agli esseri viventi, come per esempio togliere animali marini dall’acqua. La legge ha lo scopo di trasmettere un messaggio chiaro: bisogna salvaguardare ogni specie marina e trattare ciascun esemplare con il massimo rispetto, non certo come un giocattolo con cui divertirsi.
Ma che cosa fare se si assiste in prima persona a un reato di questo tipo in spiaggia durante le vacanze estive? Anzitutto, bisognerebbe cercare di spiegare alla persona la gravità dell’atto che sta compiendo, facendo magari notare le conseguenze, sia per l’animale sia per chi compie il reato. Inoltre, è sempre possibile fare affidamento sulla Guardia Costiera, rintracciabile in tutta Italia al numero 1530.