Gelato e mal di testa da "cervello ghiacciato"? Ecco come evitarlo (o ridurlo)
Grazie ad alcuni semplici accorgimenti è possibile evitare quella spiacevole sensazione che tutti abbiamo provato di "cervello ghiacciato": quel dolore pungente e improvviso alla testa quando mangiamo o beviamo qualcosa di davvero molto freddo. Per esempio, per ridurre questo fastidio può essere molto utile ingerire qualcosa a temperatura ambiente o respirare aria calda da bocca e naso. In alcuni casi si è constatato che è utile anche massaggiare l’attaccatura del naso o gettare la testa all’indietro per 20 secondi circa. Insomma, ognuno ha il proprio metodo per risolvere questa pungente cefalea, ma conoscere qualche consiglio pratico può aiutare.
Un meccanismo di difesa del cervello
Durante l’estate, mentre si mangia qualcosa di molto freddo come un gelato o un ghiacciolo, non è raro accusare mal di testa brevi ma molto fastidiosi. Si tratta di un tipo di cefalea scientificamente chiamata ganglio neuralgia sfenopalatina. In termini molto semplici, accade che un fascio di nervi - partendo dal palato - trasmette sensazioni di dolore al cervello. Così si innesca molto rapidamente il meccanismo che ci fa percepire un dolore alla testa, dovuto a un meccanismo di auto-difesa del cervello contro gli abbassamenti della temperatura troppo rapidi.
Per questo motivo nel linguaggio comune questa sensazione viene spesso definita come "cervello ghiacciato". Questo stato di disagio dura, di norma, solo qualche secondo e solo in rari casi sfocia in una vera e propria emicrania. Nonostante questo fenomeno non sia stato studiato nello specifico proprio a causa delle caratteristiche non pericolose che lo contraddistinguono, ci sono una serie di semplici azioni che possono alleviare la sensazione di fastidio.
Il gesto più comune che spontaneamente viene fatto nel momento di sofferenza consiste nell’arricciare la lingua e premere la parte inferiore in alto verso il palato. Di sicuro, può aiutare anche il consiglio di semplice buonsenso di mangiare i cibi freddi più lentamente, abituando pian piano la parte superiore della bocca alla nuova temperatura piu bassa.