I piani per vivere sulla Luna
È di pochi giorni fa la notizia della scomparsa di Michael Collins, l'astronauta che nel 1969 pilotò il modulo in orbita attorno alla Luna mentre i due più celebri compagni di viaggio Neil Armstrong e Buzz Aldrin muovevano i primi passi dell'umanità sulla superficie. E oggi, a quasi 52 anni di distanza da quella missione, tra le sfide che la ricerca tecnico-scientifica si propone per i prossimi anni c'è il vivere sulla Luna. Quello a cui il settore aerospaziale ambisce non è solo una capatina come si è fatto fino a qui, dunque, ma una vera e propria residenza sul suolo del nostro unico satellite naturale.
Un obiettivo di medio periodo che riguarda le agenzie spaziali di tutto il mondo, oltre alle tante aziende private grandi e piccole del comparto, e in cui anche l'Italia intende prendersi un ruolo da protagonista. È proprio di queste settimane, infatti, la notizia che l'Agenzia spaziale italiana (l'Asi) ha firmato un accordo per studiare e analizzare una serie di idee per porre le basi per vivere stabilmente sulla Luna. Sul tavolo ci sono, almeno allo stadio di progetto, ben 16 diverse proposte, dalle più ovvie fino ad alcune decisamente futuristiche.
Alla scoperta dei 6 progetti principali
Una caratteristica distintiva delle idee per la vita lunare è che non dovranno solo rendere possibile il soggiorno sulla Luna semplificando la permanenza degli astronauti, ma dovranno anche permettere di svolgere esperimenti e ricerche scientifiche in modo sempre più funzionale e produttivo. Insomma, sulla Luna non si va in vacanza.
Tra le varie proposte, quella che ha più di tutte fatto notizia riguarda il cosiddetto Shelter, un modulo abitabile adatto alla superficie lunare, utilizzabile non solo come casa, ma soprattutto soprattutto come rifugio pressurizzato in caso di emergenza. Si pensa potrà essere l'hub principale per permettere agli astronauti di svolgere attività di lungo periodo sulla superficie lunare.
Sarà valutata anche la possibilità di creare un vero e proprio laboratorio scientifico pressurizzato, dove potere svolgere gli esperimenti più sofisticati. Altrettanto utile è poi un sistema di telecomunicazioni lunari per permettere lo scambio di informazioni tra i centri di controllo sulla Terra e la Luna, chiamato Gateway.
Inoltre, nel progetto non mancano le idee per agevolare gli spostamenti degli astronauti sulla superficie lunare. Una quarta proposta, infatti, è quella di realizzare un rover automatizzato per la raccolta e il trasporto delle materie prime. Per facilitare l’osservazione e l’analisi si pensa pure alla creazione di una cupola vetrata di nuova generazione, che possa permettere l’osservazione - in ordine crescente di distanza - del panorama lunare, della Terra e dello spazio profondo. Infine, tra le idee più avveniristiche c'è il Lunar data center, un centro di elaborazione attrezzato per operare con i big data e che possa gestire in maniera efficiente le informazioni raccolte dagli esperimenti svolti.
Oltre la Luna, e in fretta
L'obiettivo temporale dell'iniziativa è gettare le basi per la presenza stabile dell'umanità sulla Luna già entro il 2024. In primo luogo, si cercherà di capire come gli astronauti potranno rimanere per tanto tempo sulla superficie lunare, identificando delle soluzioni utili a tutelare la loro salute in condizioni di gravità ridotta. Ma, a differenza di quello che potrebbe sembrare a prima vista, non si tratta solo di un lavoro che punta alla Luna: i progetti promossi nei prossimi 3 anni, infatti, porranno le basi per collaborazioni intergovernative e commerciali più stabili e durature, verso il resto del Sistema solare.
Anche se i risvolti economici e le possibili ricadute industriali sono complicati da prevedere ora, essere all’interno del progetto dei moduli di superficie lunare significa essere in corsa per le prossime fasi della conquista e dell'esplorazione spaziale. Fasi che si preannunciano, almeno sulla carta, piuttosto accelerate.
Agenzie spaziali e altre collaborazioni
L'accordo che coinvolge l'Asi ha come primo contraente Thales Alenia Space (Tas), la joint venture che mette insieme il gruppo aerospaziale francese Thales con l'italiana Leonardo (già Finmeccanica), partecipata anche dal Ministero dell'economia e delle finanze italiano. Ma i nomi illustri coinvolti, direttamente e indirettamente, nel progetto sono parecchi, e da tutto il mondo.
Alla base c'è la volontà di fare innovazione tecnologica, utile non solo per l'esplorazione spaziale in sé, ma anche per il progresso e lo sviluppo di nuove idee che siano utili e allo stesso tempo competitive sul mercato. Proprio per questo motivo vengono valorizzate anche aziende provenienti da altri settori, non necessariamente collegati allo spazio, tra cui Enel e Stellantis ma anche realtà come Aiko, Altec, Argotec, Design Gang, Fondazione Amaldi, Merlo, Nanoracks Europe, Pieco, Prima Additive, Gascom, Telespazio e Value Partners. E a questo va aggiunta una collaborazione strategica nell'ambito del programma di esplorazione Artemis, che oltre all'Agenzia spaziale italiana include quelle europea (l'Esa), canadese (la Csa), giapponese (la Jaxa) e statunitense (la Nasa).
Sostenibilità lunare e pianeta rosso
Nel già citato programma di esplorazione Artemis, una delle finalità è creare un'economia lunare sostenibile, ossia un sistema di gestione delle risorse materiali ed energetiche che permetta quanto più possibile l'auto-sussistenza e la solidità del modello economico. Grazie alla partecipazione dell'agenzia spaziale di bandiera a un progetto di interesse mondiale, l'Italia sarà inclusa nella roadmap internazionale: insomma, con un briciolo di patriottismo, il nostro paese ambisce a diventare uno dei principali protagonisti delle prossime fasi dell'esplorazione spaziale.
Secondo le prospettive più ottimiste, la costruzione di basi sulla superficie lunare - e in orbita attorno alla Luna stessa - potrà fare da trampolino di lancio per riuscire a portare finalmente l'umanità sulla superficie di Marte. Un risultato nel mirino ormai da tempo, e che ha stimolato molta produzione cinematografica e fantascientifica, nonostante non paia ancora del tutto pronto a concretizzarsi.