L’Islanda ha sospeso la caccia alle balene nel 2023, “soffrono troppo”: probabile stop definitivo
La caccia alle balene in Islanda è stata sospesa fino al 31 agosto 2023. A confermarlo Svandís Svavarsdóttir, il ministro dell’Alimentazione, dell’agricoltura e della pesca islandese. Il motivo? Questa tipologia di caccia non rispetta il benessere della specie animale. Intanto si punta verso lo stop definitivo previsto per il 2024.
Sospesa la caccia alle balene in Islanda: "soffrono in modo atroce"
L'Islanda è uno dei pochi paesi al mondo che pratica ancora la caccia alla balene. Qualcosa però sta cambiando, visto che il governo ha deciso per una sospensione temporanea fino al 31 agosto 2023. E' severamente vietato dare la caccia a qualsiasi cetaceo di taglia gigantesca nei mari islandesi, ma solo fino alla fine del mese di agosto. Per questo motivo gli ambientalisti stanno lottando per rendere il divieto definitivo, mettendo per sempre la parola "fine" alla caccia alle balene.
Prima dell'introduzione della sospensione di caccia alla balene al 31 agosto 2023, in Islanda le norme prevedono la possibilità di uccidere 209 balenottere comuni e 217 balenottere minori. Una caccia a scopo di lucro che il governo non vuole più riconoscere visto che, dopo una serie di indagini e ricerche, si è certificato che questi poveri animali soffrono troppo. Da un report condotto dall'Autorità alimentare e veterinaria islandese, infatti, è emerso che le balene colpite dagli arpioni soffrono in modo atroce. Non solo, dati alla mano, il 59% delle balene colpite muore sul colpo, mentre il 41% soffre per una media di 11 minuti soffocando nel proprio sangue dilaniate da profonde ferite. La pratica della caccia alla balene non rispetta le leggi nazionali sul benessere degli animali essendo violenta e procurando ore di agonia all'animale.
Caccia alle balene verso lo stop definitivo in Islanda
La caccia alle balene ha rappresentato per decenni una grande fetta di mercato e scopo di lucro importante per l'Islanda. La carne di balena, infatti, era molto richiesta come combustibile senza contare il suo utilizzo in cucina essendo molto pregiata. Oggi tante cose sono cambiate, a cominciare dalla richiesta dei cittadini islandesi che, in diverse occasioni, si sono fatti portavoce del desiderio di vietare questa pratica. A cominciare dagli over 60, ma anche i giovanissimi sempre più attenti ai problemi ambientali visto che la presenza di questi grossi cetacei negli oceani è fondamentale anche per mantenere in salute gli ecosistemi.
A tutto questo va aggiunto che, tale pratica, è sempre meno presente non solo in Islanda, ma anche in Giappone e Norvegia dove si è registrato un crollo del consumo di carne di balena. Cresce, invece, la curiosità da parte delle persone di poter ammirare questi giganteschi cetacei nelle acque. Si tratta del cosiddetto "whale watching", un servizio di turismo molto diffuso in Islanda. Intanto la notizia della sospensione della caccia alla balene in Islanda ha spinto gli ambientalisti a richiedere che questo divieto diventi definitivo non solo in Islanda, ma in tutti i paesi dove è ancora concessa questa caccia.