Insetto killer nei boschi delle Alpi e strage di alberi: la colpa è anche della siccità
C'è un insetto letale per gli alberi che sta infestando i boschi delle Alpi, ma la sua presenza è facilitata dalla siccità che ne agevola la proliferazione.
Boschi delle Alpi distrutti da un insetto killer aiutato dalla siccità
Molti di noi ricorderanno il punteruolo rosso, un insetto che ha sterminato le palme presenti un po' in tutta Italia divorandole dall'interno. Ora c'è un insetto molto simile, che alle palme preferisce interi boschi ed è estremamente vorace: è il Bostrico Tipografo. Quest'insetto è un coleottero parassita in grado di distruggere gli alberi dall'interno, in particolare gli abeti rossi. Ha già divorato moltissimi alberi e sta continuando la sua scia di deforestazione nei boschi delle valli alpine. Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia-Giulia sono alle prese con questo nemico dalla dimensioni ridottissime ma dall'enorme pericolosità.
Che cos'è il Bostrico tipografo
Il Bostrico Tipografo è, come abbiamo detto, un coleottero parassita che ha la capacità di scavare gallerie negli alberi, interrompendo così il flusso della linfa. Prende di mira in particolare abete rosso o bianco, larice e pino silvestre, uccidendo le piante in poche settimane. Le dimensioni di questo insetto sono piuttosto modeste, la sua lunghezza infatti arriva a 5 mm; si riconosce per via della sua forma cilindrica e del suo colore bruno. Ma nonostante l'aspetto innocuo, a spaventare è la sua velocità sia nella proliferazione che nel divorare e uccidere gli alberi.
Come mai sono così rapidi a divorare le piante? Si insinuano sotto la corteccia. Una volta fecondata, la femmina scava profonde gallerie nel legno fino a 15 centimetri e vi depone le uova (circa 80 per ogni covata). Schiuse le uova, le larve scavano a loro volta tunnel di 5 o 6 cm che utilizzano per trovare riparo e nutrirsi. Una volta cresciuti, questi insetti sferrano degli attacchi in massa che distruggono la pianta in pochissimo tempo.
Il Bostrico tipografo aiutato dalla siccità
La tempesta del Vaia del 2018 aveva abbattuto numerosissimi alberi e da lì è cominciato il calvario dell'arco alpino, a oggi non ancora terminato e anzi reso peggiore dalla siccità. Il Bostrico tipografo predilige infatti il clima arido e asciutto e trova la sua zona ideale proprio nelle aree boschive già indebolite e compromesse. Va chiarito che il Bostrico non è arrivato quest'anno in Italia ed è presente già da qualche tempo, ma la siccità ne ha favorito e velocizzato la proliferazione in modo impressionante. Secondo gli esperti la responsabilità dell'arrivo dell'insetto killer nei nostri boschi andrebbe data anche all'Unione europea per controlli di frontiera inadeguati che avrebbero lasciato passare una grande quantità di legname infetto e di parassiti, Bostrico compreso.
Inutile dire che il settore maggiormente a rischio è quello del legno; l'industria italiana è sì leader in Europa, ma deve già di suo importare dall'estero circa l'80% del legno necessario a coprire il fabbisogno del Paese. Una catastrofe ambientale come questa rischia di mettere in ginocchio l'economia dell'intero settore. Per questo motivo il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha inviato una lettera al Ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, oltre che al Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Picchetto Fratin e ai Presidenti delle Regioni del Nord Italia colpite dal bostrico tipografico. La richiesta è quella di combattere il problema eventualmente introducendo insetti antagonisti che sconfiggano il Bostrico Tipografico e attuando comunque un serio e valido piano di eradicazione della specie e di risanamento ambientale delle aree coinvolte.