Inquinamento acustico, la classifica: Milano è la città peggiore in Italia
Disturbi del sonno, peggioramento di malattie cardiovascolari e ipertensione, stress, alterazioni del sistema nervoso e tante alte problematiche di salute (più o meno gravi) sono correlate all’inquinamento acustico. Si tratta di un problema sempre più serio, causato soprattutto dal traffico cittadino, dai rumori industriali, dai cantieri, dagli aerei e da tutti gli impianti che producono suoni oltre un certo livello, considerato non direttamente pericoloso di per sé, ma che può alterare il benessere delle persone a medio lungo termine.
In Italia la città più rumorosa, almeno da quanto emerge dalla ricerca Noise Escape Challenge, è Milano, seguita da Lecce e Verona. Nel capoluogo lombardo i decibel sono costantemente al di sopra dei limiti raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), con valori medi che si aggirano sui 65,31 decibel. Le città più virtuose sono invece Torino (49,92 decibel di media), Cremona (51,57) e Venezia (53,69). Dato che il decibel è una scala logaritmica, differenze numeriche piccole in questa quantificazione sono in realtà molto significative in termini di effettiva intensità dei rumori.
Un rischio per la salute troppo poco considerato
In Europa circa 113 milioni di persone sono sottoposte con continuità a un inquinamento acustico di almeno 55 decibel, il valore massimo raccomandato dall’Agenzia europea per l’ambiente (Eea) per le ore serali e notturne, ossia nei momenti in cui il silenzio è più prezioso per garantire un corretto riposo dopo una giornata di lavoro o studio. In Italia la situazione è peggiore rispetto alla media europea, con una percentuale di persone esposte a livelli di rumore intenso molto elevata.
Il problema, come anticipato, non è costituito da un singolo rumore, ma dall’esposizione continua a suoni fastidiosi e intensi, che non permettono di rilassarsi correttamente e condizionano le attività dell'intera giornata.
Quello dell'inquinamento acustico, insomma, è un vero e proprio problema di benessere, sia per le persone sia per gli animali, costretti a sopportare suoni che non sono certo un toccasana per il mantenimento di un buono stato di salute. La stessa Oms sostiene infatti che l’udito di più di un miliardo di giovani nel mondo tra i 12 e i 35 anni è a rischio a causa dell’inquinamento acustico e, con il tempo, la situazione è destinata a peggiorare. L’obiettivo del monitoraggio costante dei rumori cittadini è proprio quello di sensibilizzare la popolazione e aumentare la consapevolezza di un problema ambientale ancora troppo spesso sottovalutato.