Ecco perché è così importante la foto del buco nero al centro della nostra galassia
In questi giorni l’abbiamo vista tutti: la prima immagine del buco nero al centro della nostra galassia, la Via Lattea. Per ottenere questo scatto storico è stato necessario il lavoro di più di 300 ricercatori di 80 istituti in tutto il mondo con un gruppo che insieme forma la Collaborazione Eht. “Lo abbiamo sognato per 20 anni”, ha detto Ciriaco Goddi dell’Università di Cagliari, Inaf e Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), mentre l’immagine della Via Lattea sullo schermo scorreva verso il cuore della galassia, fino a mostrare quella sorta di “ciambella” dal colore rossastro. Ma perché questa foto è così importante?
Intanto, vi siete sempre chiesti cos'è davvero un buco nero? Cliccate qui: proviamo a spiegarvelo in parole comprensibili assieme alla sua rivoluzione per spazio, tempo e gravità.
La foto del buco nero al centro della galassia
Per la foto appena mostrata al mondo, è importante partire da una annotazione: il buco nero non è visibile direttamente, perché non emette luce. Quello che si vede nella foto è un anello di gas brillante, che circonda una regione centrale scura chiamata "ombra". L’anello è prodotto dalla luce distorta dalla potente gravità del buco nero, che ha una massa pari a quattro milioni di volte quella del Sole ed è distante dalla Terra 27.000 anni luce, in direzione della costellazione del Sagittario. Un simile “scatto” era già stato ottenuto in passato: sebbene i due buchi neri sembrino molto simili, quello della Via Lattea è oltre mille volte più piccolo e meno massiccio rispetto a quello della galassia M87.
Perché la foto del buco nero è importante
La foto è importante per un semplice motivo: è la prova definitiva che al centro della Via Lattea c'è un buco nero. “È un risultato tanto atteso perché dimostra la correttezza delle previsioni contenute nella teoria della relatività generale di Einstein”, ha spiegato il presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica, Marco Tavani. “Il risultato è senza precedenti perché permette molte misure originali sulla gravità e di fare nuova scienza sui buchi neri supermassicci e sul loro ruolo nell’evoluzione dell’Universo”, ha aggiunto Mariafelicia De Laurentis, ricercatrice dell’Infn e coordinatrice del gruppo di lavoro della collaborazione Eht sui test della gravità. “Abbiamo aperto le porte di un nuovo straordinario laboratorio”.