La formica di fuoco in Sicilia, una minaccia per la biodiversità
Nelle ultime settimane sono stati individuati vicino a Siracusa 88 nidi di formica di fuoco (Solenopsis invicta), una formica rossa nota anche come formica guerriera e particolarmente invasiva, pericolosa per gli equilibri degli ecosistemi viventi e potenzialmente anche per le persone. La sua puntura, infatti, può causare ustioni o addirittura shock anafilattico, anche se i timori principali riguardano comunque la salute degli animali.
Un insetto distruttivo
La formica rossa di fuoco, il cui nome comune deriva dal pungiglione che utilizza per somministrare il veleno, è carnivora e si nutre di proteine di origine animale. Originaria dell'America meridionale, questo insetto si è diffuso anche in Australia, Cina, Caraibi, Messico e Stati Uniti. I recenti avvistamenti confermano che è stabilmente presente anche in Europa e, in particolare, in Sicilia.
Il problema principale di queste specie riguarda la sua capacità di diffondersi molto rapidamente e anche a distanze elevate, determinando danni consistenti all’agricoltura, agli impianti elettrici e a quelli di comunicazione. La puntura di questo insetto, pur essendo dolorosa, nella maggior parte dei casi non determina conseguenze gravi per le persone, mentre può essere letale o molto pericolosa per la salute di animali, soprattutto se giovani o deboli.
Insomma, gli scienziati sottolineano che è importante monitorare la situazione, perché la rapida diffusione della formica di fuoco nel vecchio continente potrebbe costituire una minaccia per la biodiversità. Secondo gli esperti, inoltre, l’arrivo in Europa di questa formica è una delle tante conseguenze del cambiamento climatico, con il continuo innalzamento delle temperature che non farà altro che peggiorare ulteriormente la situazione.