Esa, selezionati i nuovi astronauti europei: tra le 11 "riserve" ci sono due italiani
L'Agenzia Spaziale Europea ha reso noti i nomi dei nuovi astronauti dopo una lunga selezione durata circa un anno e mezzo, a cui hanno preso parte 22.523 candidati provenienti da 25 Paesi. Tra gli aspiranti l'Esa ha selezionato 5 nuove leve - che saranno inserite nel programma di addestramento - un parastronauta e 11 riserve, tra cui due italiani, pronti a inserirsi nel caso si prospettassero possibilità di volo.
Chi sono i 5 "candidati" astronauti
Tra i "candidati" astronauti che l'Esa ha selezionato dall'esercito delle nuove leve ci sono tre uomini e due donne. Si tratta dello spagnolo Pablo Álvarez Fernández, della francese Sophie Adenot, del belga Raphael Liégeois, della britannica Rosemary Coogan e dello svizzero Marco Sieber.
Per il momento i cinque career astronauts sono ancora "candidati" perché - sebbene per loro sia previsto subito il contratto con l'agenzia internazionale - dovranno superare l'addestramento previsto per inizio 2023.
Tra le 11 "riserve" due italiani pronti a inserirsi
Nella precedente selezione Esa avvenuta nel 2009 erano stati "arruolati" sei astronauti europei e tra questi c'erano ben due rappresentati italiani: Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti. Nessun nome italiano va quindi ad aggiungersi a quelli dell'astronauta di Paternò e alla nostra AstroSamantha, che negli ultimi mesi ci ha fatto sognare orgogliosi davanti alle tante foto inviate dallo spazio e lo scorso 28 settembre è stata scelta come comandante della Stazione Spaziale Internazionale?
In realtà l'agenzia spaziale ha "reclutato" anche 11 riserve, che andranno ad aggiungersi ai 5 aspiranti astronauti, e tra loro spiccano due nomi italiani. Si tratta dello spoletino Andrea Patassa e della bresciana Anthea Comellini. Per le due riserve italiane - come per gli altri nove - è previsto un contratto da consulenti con l'Esa. Pur avendo superato tutte le prove di selezione infatti non possono essere inseriti ora nel programma di addestramento.
In pratica le riserve continueranno il loro lavoro abituale - al quale si aggiunge quello di consulenza - con l'impegno a trascorrere una o due settimane ogni anno al centro addestramento astronauti Esa a Colonia per poter mantenere le specifiche mediche richieste, nell'eventualità che si prospettassero possibilità di volo per le quali saranno "allertati".
Il primo parastronauta della storia
Per la prima volta nella storia dell'esplorazione umana dello spazio l'agenzia europea ha aperto le candidature anche alle persone affette da un certo grado di disabilità. Sono arrivate 257 candidature, tra le quali l'Esa ha selezionato il britannico John McFall. L'uomo quarantunenne - a cui era stata amputata una gamba a seguito di un incidente in moto avvenuto quando aveva 19 anni - sarà quindi il primo parastronauta della storia.
Non si tratta di un nome sconosciuto perché il britannico è già balzato alle cronache quando - nel 2008 - ha vinto un bronzo come velocista nei 100 metri alle Paraolimpiadi di Pechino. Ora per il britannico McFall potrebbero aprirsi i confini dello spazio.