Emissioni, Italia e Germania i peggiori nell’Ue. 12 Stati sforeranno gli obiettivi del 2030
Sono 12 i Paesi dell’Unione europea che non raggiungeranno entro il 2030 gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti che alterano il clima e che dovranno acquistare “crediti” per riequilibrare il bilancio ambientale. I peggiori sono la Germania e l’Italia.
A sostenerlo è uno studio appena pubblicato dall'organizzazione ambientalista indipendente europea Transport&Environment (T&E), riportato da la Repubblica. Gli obiettivi che, senza ulteriori interventi, verranno mancati sono quelli dell'Effort Sharing Regulation (Esr) europeo.
Emissioni: 15,5 miliardi per l’Italia?
La Francia li raggiungerà ma di poco. I dati peggiori sono quelli di Germania e Italia che mancheranno i loro obiettivi climatici rispettivamente di 10 e 7,7 punti percentuali. Per tornare in equilibrio andranno acquistati crediti ambientali. Se non interveniamo, per il nostro Paese si prevede una spesa di 15,5 miliardi di euro.
Secondo T&E, il Pniec (Piano Nazionale per l'Energia e il Clima) italiano avrebbe bisogno di radicali revisioni, in particolare per accelerare l'elettrificazione dei trasporti su strada, partendo dalle auto aziendali, di un meccanismo di credito per l'elettricità rinnovabile nei trasporti e di un taglio ai 22,5 miliardi di euro di sussidi ambientalmente dannosi.
Tutta l’Ue così non raggiunge gli obiettivi
L'Esr europeo si concentra su cinque settori chiave: trasporti stradali, edifici, piccola industria, rifiuti e agricoltura. L'obiettivo per l'Ue è -40% di emissioni inquinanti entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005. Aggregando i piani nazionali dei Paesi membri, si prevede che tra sei anni le emissioni diminuiranno solo del 35,5%.