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Eliminare l'asfalto contro il caldo record: a Parigi 170 mila alberi entro il 2026 contro la crisi climatica

Dan Lert, assessore alla Transizione ecologica di Parigi, ha proposto di rimuovere il 40% dell'asfalto cittadino per contrastare il caldo record
Clima17 Ottobre 2023 - ore 10:11 - Redatto da Redazione Meteo.it
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Il caldo record degli ultimi mesi è solo uno delle conseguenze della crisi climatica a livello mondiale. Per contrastare i danni diverse città stanno pensando ad una serie di soluzioni per salvaguardare la vita e la salute. Tra queste c'è la città di Parigi dove si sta pensando di eliminare il 40% dell'asfalto cittadino per piantare alberi. La proposta sta incuriosendo anche l'Europa.

Parigi: piante verdi al posto dell'asfalto contro il caldo e la crisi climatica

L'estate 2023 è stata una delle più calde di sempre con temperature record in tutto il mondo. Anche a Parigi il termometro ha toccato valori da record anche sul finire dell'estate e, dati alla mano, nei prossimi anni per gli effetti legati alla crisi climatica non si escludono picchi di calore fino a 50° come è successo nella città di Siviglia. Per questo motivo nella Ville Lumière è iniziata una vera e propria lotta contro il tempo per salvaguardare la città e l'ambiente con una serie di proposte per contrastare la crisi climatica. Dan Lert, assessore alla Transizione ecologica, dalle pagine di EFE, dopo un'estate bollente e da record in tutta la Francia ha dichiarato: "Ci aspettiamo e prevediamo picchi di calore molto forti e molto elevati e ondate di calore di 50 gradi. Nei prossimi anni il clima di Parigi assomiglierà a quello di una città come Siviglia, nel sud della Spagna".

In previsioni di dati allarmanti e preoccupanti, la città di Parigi ha avanzato una proposta: eliminare il 40% dell'asfalto per piantare 170.000 alberi. Non solo, tra le proposte c'è anche quella di eliminare i parcheggi per trasformarli in grandi spazi verdi. L’assessore all’ambiente, che si occupa anche del piano climatico, dell'acqua e dell'energia della città, si è posto come primo obiettivo la sfida contro il caldo estremo ed anomalo degli ultimi mesi che sta minando la vita e la bellezza della città.

Parigi nella morsa del caldo: più verde per renderla nuovamente vivibile

Negli ultimi anni anche la città di Parigi ha fatto registrare caldo record con temperature anomale e picchi davvero pericolosi. Nel luglio 2019 si è toccato il picco massimo di 42,6°, mentre durante l'estate 2022 sono stati 22 i giorni con punte di caldo insopportabile. Gli studi del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) francese hanno sottolineato come questi dati sono destinati ad aumentare nei prossimi anni con un possibile record di 34 giorni di calura. Per questo motivo Dan Lert, assessore alla Transizione ecologica, ha proposto di trasformare Parigi in una città più vivibile rimuovendo l'asfalto e piantando alberi e spazi verdi. Una sorta di "polmone naturale" da piantare in città con 170 mila alberi entro il 2026 al posto del 40% dell'asfalto. Non solo, via anche i parcheggi rimpiazzati da ampi spazi verdi per trasformare una città, diventata come un termosifone, in una oasi di città.

L'assessore Lert ha poi sottolineato l'importanza di modificare e riadattare alcuni edifici residenziali di Parigi che presentano ancora tetti di zinco che, durante il periodo estivo con temperature bollenti, creano una vera e propria cappa di calore. Fondamentale quindi una sorta di riadattamento di diversi edifici residenziali, anche se questa proposta divide visto che si sono accese questioni sulla conservazione del patrimonio parigino. "A Parigi abbiamo tetti di zinco che fanno la bellezza di Parigi, ma su un tetto di zinco ci sono 80 gradi. E quando abbiamo picchi di calore che vanno dai 40 ai 50 gradi, dobbiamo isolare questi edifici" - ha detto l'assessore che ha poi aggiunto - "chiediamo agli Architetti degli Edifici di Francia di cambiare la dottrina urbanistica di Parigi. Dobbiamo accettare che il paesaggio di Parigi cambierà per proteggersi. Secondo gli studi di un’intensa ondata di calore nel 2003, una persona anziana che viveva sotto un tetto non isolato aveva quattro volte più probabilità di morire di caldo".

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