È stato scoperto un buco nero supermassiccio nell'universo primordiale: che cosa significa?
Importante scoperta astronomica: grazie a uno studio americano è stato individuato un buco nero supermassiccio ai confini dell'universo primordiale. Ecco di cosa si tratta e perché è importante (qui che cos'è un buco nero).
Buco nero supermassiccio appena scoperto: di cosa si tratta
La scoperta di un buco nero è sempre di per sé affascinante, ma quella appena effettuata dall'Università del Texas e dell'Arizona è ancora più particolare. Lo studio delle due facoltà americane di astronomia e pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society evidenzia la scoperta di un buco nero a rapida crescita che risale a circa 750 milioni di anni dopo il big bang e si trova in una delle zone più estreme dell'universo primordiale. La scoperta è stata del tutto inaspettata e ha anche una certa rilevanza. Un buco nero supermassiccio infatti differisce da un normale buco nero per via della sua massa più consistente e pesante. Quello appena scoperto contiene infatti l'equivalente di oltre un miliardo di masse solari.
Un dato simile ci fornisce informazioni più accurate sui primi buchi neri supermassicci, che molto probabilmente erano spesso pesantemente oscurati dalla polvere interstellare, forse come conseguenza dell'intensa attività di formazione stellare nelle loro galassie ospiti. Quest'informazione non è nuova in quanto era già stata teorizzata da altri esperti, ma ora viene confermata con la prima prova osservativa in materia. Grazie ai dati raccolti, inoltre, gli astronomi sono stati in grado di determinare la galassia in cui è compreso questo buco nero, una galassia che forma stelle a una velocità di mille volte superiore rispetto alla nostra Via Lattea e che è stata soprannominata COS-87259.
La formazione dei buchi neri primordiali non ha ancora una spiegazione ben affermata, ma gli studiosi propongono di volta in volta nuovi modelli. Dunque ogni nuova osservazione è utile per aggiungere dei tasselli che aiutino a comprendere meglio come miliardi di masse solari di buchi neri siano stati in grado di formarsi così presto nella vita dell’universo, oltre a come si sono evolute le galassie più massicce.