Ddl montagna: incentivi per gli agricoltori, mutui e agevolazioni per gli under 35
Il disegno di legge sulle "Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane" è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, che ha messo sul tavolo 100 milioni di euro per quest'anno e 200 milioni per il 2023. Vediamo cosa è stato previsto dal ddl in termini di agevolazioni ed incentivi.
Cosa prevede il Ddl montagna
Collegato alla legge di Bilancio, il decreto montagna nasce con lo scopo di ridurre le condizioni svantaggiate di chi opera nei territori ad alta quota e al tempo stesso contrastare lo spopolamento dei comuni montani, grazie a incentivi fiscali, bonus e servizi. Il primo step del disegno di legge introdotto dalla riforma riguarda la classificazione dei comuni montani e i criteri per la loro individuazione, passaggio fondamentale per determinare il diritto d'accesso alle varie agevolazioni.
Lo sviluppo delle aree montane passerà attraverso la Strategia nazionale per la montagna italiana (Snami), con la quale il ministro per gli Affari regionali e le autonomie individuerà su base triennale le linee di indirizzo in materia di sostegno alla crescita economica, inclusione sociale, accessibilità dei servizi essenziali e delle infrastrutture digitali e salvaguardia dei diritti fondamentali della persona nei territori montani. Per il finanziamento delle iniziative verrà utilizzato il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit). Nel fondo confluiranno le risorse stanziate per il progetto Montagna, pari a 100 milioni di euro per l'anno in corso e a 200 milioni di euro per il 2022.
I progetti agevolabili prevedono:
- credito d'imposta per gli imprenditori agricoli e forestali, oltre che per le imprese montane condotte da giovani under 35
- detrazione sugli interessi mutuo acquisto prima casa, nell'ambito dell'iniziativa Io resto in montagna
- credito d'imposta destinato a chi presta servizio nelle strutture sanitarie montane (Sanità di montagna)
- incentivi e bonus docenti che operano nei comuni ad alta quota (Scuole di montagna)
- misure per lo sviluppo dei servizi di telefonia mobile e l'accesso a internet
Imprenditorialità in montagna agevolata con i crediti d'imposta
Due le misure previste per agevolare l'imprenditorialità in montagna, entrambe concesse sotto forma di credito d'imposta.
La prima riguarda gli imprenditori forestali e agricoli, per i quali è previsto un incentivo pari al 10% del valore degli investimenti effettuati nel triennio 2022/2025. Gli investimenti ammessi all'agevolazione dovranno interessare il miglioramento delle pratiche di coltivazione e gestione in un'ottica di maggiore sostenibilità ambientale e riduzione delle emissioni inquinanti.
Per quanto riguarda gli imprenditori forestali saranno agevolabili gli interventi rivolti alla diversificazione delle colture, al mantenimento o all'introduzione di aree di interesse ecologico e prati permanenti. Per le imprese agricole invece si attende apposito decreto del ministero delle Politiche agricole, che dovrà individuare nel dettaglio gli interventi che daranno diritto al riconoscimento del credito fiscale.
L'altra agevolazione è destinata all'avviamento di piccole e medie imprese in zone montane, condotte da under 35 o in cui almeno uno dei soci non abbia compiuto i 35 anni d'età. Il credito d'imposta in questo caso è calcolato sulla base della differenza tra la tassa dovuta in base alle aliquote ordinarie sul reddito d'impresa, fino a concorrenza dell'importo di 80mila euro, e l'imposta sul reddito calcolata con aliquota del 15%. Tale agevolazione viene concessa per i primi tre anni di attività.