Perché il crisantemo è il "fiore dei morti"?
Da sempre associato alla ricorrenza dei defunti (2 novembre), il crisantemo ha nel nostro Paese un significato legato al lutto, tanto da essere considerato da molti il "fiore dei morti" e utilizzato per adornare le tombe dei defunti in occasione di Ognissanti. Ma non è ovunque così, e in altri Paesi rappresenta addirittura il fiore dell'amicizia e della vita.
Crisantemo, i tanti significati del "fiore d'oro"
La parola crisantemo nasce dall'unione di due termini greci: khrysόs - che significa oro - e ἁnthemon che vuol dire fiore. Il crisantemo è quindi il fiore d'oro che in Inghilterra viene donato in segno di amicizia o in occasione di una nuova nascita. In Giappone questo fiore è il simbolo nazionale e lo troviamo anche nello stemma della Patria, mentre in Australia è il dono floreale tradizionale per la festa della mamma.
In America il crisantemo è associato all'idea della positività e della gioia, mentre è necessario arrivare fino alla città di New Orleans per trovare in questo fiore così particolare lo stesso significato che ha per noi.
Crisantemo, i motivi che lo rendono il "fiore dei defunti"
Difficile dire quali siano i motivi che associano questo fiore particolare alla ricorrenza dei defunti, rendendolo il principale adorno nelle tombe dei cimiteri per la ricorrenza di Ognissanti. Sicuramente la ragione è da ricercare anche nel periodo di fioritura - tra fine ottobre e i primi di novembre - e nella capacità di resistere al freddo e alle gelate.
Ma il crisantemo che in Italia è stato "eletto" a fiore "ufficiale" dei defunti, ha anche in molte parti del mondo un significato di protezione, fortuna e gioia, come abbiamo visto. Ed è probabilmente per questo che è stato scelto per essere offerto in dono ai morti, per chiedere alle anime dei propri cari scomparsi protezione e serenità.
La leggenda del crisantemo, come nasce la "margherita dai 16 petali"
Quello che noi spesso riteniamo come un unico fiore è in realtà l'insieme di tante piccole infiorescenze una vicina all'altra. Una leggenda vuole che queste piccole infiorescenze siano nate dal lavoro meticoloso e dall'amore immenso di una bambina per la sua mamma.
La leggenda narra che la bimba vegliava in lacrime la madre moribonda quando fu raggiunta da uno spirito che - impietosito - le offrì una margherita dicendole di porgerla in dono alla morte che avrebbe concesso a sua madre un giorno di vita in più per ogni petalo. La bambina, aspettando l'arrivo della morte, iniziò allora con molta cura a ridurre i petali in striscioline sottili, facendo bene attenzione affinché non si staccassero. Quando la morte arrivò, trovò il fiore composto da un numero infinito di petali.
Non solo la morte non portò via la madre della bambina, ma decise di farle anche lei un dono e di trasformare ognuno di quei minuscoli petali in anni che lei e la mamma avrebbero potuto trascorrere insieme felici.