Come vedere le stelle cadenti di maggio
Tra i fenomeni meteorici più apprezzati della primavera, tanto dagli astronomi quanto dagli appassionati di spettacoli spaziali, rientra sicuramente quello delle Eta Aquaridi. Dopo avere osservato lo sciame delle Liridi nel mese di aprile, durante i primi giorni di maggio c'è la possibilità di apprezzare un altro evento altrettanto affascinante, con stelle cadenti che appaiono particolarmente rapide e luminose.
Purtroppo per noi, però, lo sciame offre le prospettive più spettacolari se osservato dall'emisfero australe, oppure dalle zone meridionali di quello boreale, più vicine all'equatore. Dall'Italia, insomma, lo spettacolo è visibile solo parzialmente.
Tutto quello che c'è da sapere
Le Eta Aquaridi sono uno sciame meteorico attivo durante le settimane centrali della primavera, con l'inizio della fase principale intorno alla metà del mese di aprile e una prosecuzione che si estende fino alla fine di maggio. Il nome Aquaridi deriva dalla posizione del radiante, ossia il punto del cielo da cui le stelle cadenti paiono provenire e infuocarsi, che è situato nella costellazione dell'Acquario. Per la precisione, la collocazione esatta è nei pressi della stella bianco-azzurra η Aquarii (Eta Aquarii, detta anche Hydria), nella parte centro-alta della costellazione.
In termini pratici, il radiante delle Eta Aquaridi appare piuttosto basso sull'orizzonte alle nostre latitudini, e la direzione verso cui guardare è sudest (SE).
Questo sciame, la cui origine è da attribuire al materiale disperso della cometa di Halley, è uno dei più intensi dell’anno. Si tratta di una tradizione antichissima: lo spettacolo, unico nel suo genere, era già osservato e ammirato 2.500 anni fa dai Maya. Tra le particolarità va ricordata la velocità delle meteore, tra le più alte in assoluto e con valori attorno a 230mila chilometri orari (circa 65 chilometri al secondo), ben oltre i 176 delle Liridi.
Quando e dove vedere le stelle cadenti
Come anticipato, le Eta Aquaridi attraversano i nostri cieli per oltre un mese ogni anno, ma il loro picco - ossia la fase con la frequenza maggiore di scie luminose cadenti - si concentra in poche ore. Il momento migliore per guardare il cielo e poterle apprezzare è nella notte tra mercoledì 5 e giovedì 6 maggio.
In particolare, ci si può godere lo spettacolo nelle ore immediatamente prima dell’alba, quando il radiante è effettivamente sopra la linea dell'orizzonte e il cielo è ancora illuminato solo dalla Luna e dalle stelle. Quest’anno le condizioni sembrano ottime per poter ammirare questo fenomeno naturale, infatti la Luna avrà una luminosità pari ad appena il 27% del sua massimo, facendo risaltare le meteore incendiate nel cielo notturno.
Lo sciame meteorico di inizio maggio è particolarmente piacevole anche per il numero elevato di meteore che lo caratterizza. In generale il valore di Zhr (il tasso zenitale orario, il numero di meteore visibili in un’ora con il radiante in corrispondenza dello zenit) si aggira tra 40 e 50. In pratica, quasi una scia al minuto. Purtroppo, però, alle nostre latitudini il radiante resta per pochissimo tempo al di sopra dell’orizzonte, e ciò riduce non di poco il numero complessivo di scie visibili.
In Italia dovremmo avere comunque più tempo a disposizione per poter apprezzare il fenomeno rispetto a quello che accade nella parte settentrionale del nostro emisfero. Ovviamente sempre ammettendo che le condizioni meteo siano buone, che la visuale sia sgombra e che non ci siano forme di inquinamento luminoso a disturbare l'osservazione.
Il fascino della cometa di Halley
La cometa di Halley, il cui nome ufficiale 1P/Halley, deve il suo nome all'astronomo Edmond Halley, che riuscì per primo a stabilirne le caratteristiche dell'orbita. Con il suo moto di rivoluzione intorno al Sole su un'orbita che interseca quella terrestre, non è solo la responsabile dell’origine delle Eta Aquaridi, ma anche delle Orionidi, che sono visibili nei cieli dal 2 ottobre al 7 novembre.
Si tratta della cometa più affascinante e famosa della storia umana, citata anche all’interno del Talmud, uno dei tesi sacri dell'ebraismo. Come le altre comete periodiche provenienti dal disco diffuso (la regione periferica del Sistema solare), passa per le sue regioni interne del nostro sistema stellare a intervalli regolari, regalandoci spettacoli di rara bellezza.
L’ultimo perielio, cioè il momento di transito più vicino al Sole - e di conseguenza alla Terra - risale al lontano 9 febbraio 1986, e bisognerà attendere fino al 29 luglio 2061 per il prossimo. Da quel momento, tra le altre cose, potremo aspettarci un rinfoltimento degli sciami meteorici delle Eta Aquaridi e delle Orionidi. Il passaggio della cometa è simbolicamente ricordato nella storia umana come un momento di transizione storica: sono tantissime le opere d’arte e le leggende che da secoli hanno come protagonista la cometa di Halley.