Ti hanno regalato un mazzetto di mimosa per la Festa della Donna? Ecco come avere un alberello gratis tra 2 anni
Un rametto di mimosa regalato per la Giornata Internazionale della Donna può trasformarsi in uno splendido alberello in grado di regalare una nota di colore giallo al giardino. Scopri allora come avere una piantina gratis in 2 anni.
Alberello di mimosa a costo zero
Perfetta per creare angoli di colore profumatissimi in giardino, la mimosa è anche il fiore simbolo della Festa della Donna, o per meglio dire della Giornata Internazionale della Donna, che si celebra oggi, mercoledì 8 marzo.
Se ti hanno regalato un bel mazzetto di mimosa non lasciarlo appassire in un vaso, ma utilizzalo per creare un grazioso alberello a costo zero. Per avere una piantina gratis in appena due anni ti basterà procurarti:
- coltello da innesto o cesoie da potatura
- sabbia e torba
- alcuni vasetti di plastica
Come forse avrai già intuito quello che ti proponiamo è la riproduzione delle piante per talea - una tecnica di propagazione che ben si adatta alla mimosa - e per la quale ti servirà appunto un rametto.
I vantaggi della propagazione per talea sono molti, i rametti radicano con facilità e creano dei "cloni" identici alla pianta madre. Ultimo - ma non meno importante - vantaggio di questo tipo di riproduzione è quello che permette di avere molte piantine anche da un rametto piccolo con pochi accorgimenti. Quindi, anche se non hai proprio il pollice verde, la riproduzione della mimosa da un rametto potrà darti grandi soddisfazioni.
Come riprodurre la pianta di mimosa dalla talea
Inizia a "lavorare" i rametti, creando dei piccoli "bastoncini" lunghi circa 10/15 cm ciascuno. Il taglio dovrà essere netto ed eseguito perpendicolarmente subito sotto una gemma. Il coltello da innesto o le cesoie da potatura ti permetteranno di avere un taglio senza sbavature.
Una volta tagliati i rametti è importante eliminare le foglie presenti nella parte bassa, recidendone il picciolo. Occorrerà agire su almeno due terzi della lunghezza, lasciando solo le foglie apicali, così da riuscire a interrare il rametto nel substrato di radicazione e diminuire la dispersione idrica.
Probabilmente ti è capitato di leggere che per aumentare le possibilità di successo potrai aggiungere al terriccio degli ormoni radicanti - che potrai acquistare in forma liquida o in polvere - nei negozi specializzati. Ci teniamo a informarti che si tratta però di sostanze considerate tossiche che in realtà non apportano alcun beneficio poiché si limitano a stimolare una naturale potenzialità del vegetale a produrre radici in presenza di terreno concimato.
Una volta terminata la preparazione delle talee è il momento di pensare al substrato, che dovrà essere soffice e privo di ostacoli per favorire lo sviluppo delle radici. Per realizzarlo potrai utilizzare una parte di torba ben sminuzzata e una di sabbia di fiume ben lavata. Dopo averle mescolate bene aggiungi una piccola quantità di perlite, utile per garantire un ottimo drenaggio e una corretta areazione. Per migliorarne le prestazioni potresti poi aggiungere un po' di corteccia di pino finemente triturata o di vermiculite.
Con il composto ottenuto riempi ora i vasi di plastica, o se preferisci delle bottiglie in plastica opportunamente tagliate. Inserisci le talee e compatta il terriccio con le dita, prima di annaffiare e coprire con un telo per consentire alle giovani talee un ambiente ricco di umidità. Disponi i tuoi vasi (o le bottiglie) in un luogo soleggiato e riparato dal vento e preparati a veder radicare i tuoi rametti.
Non appena l’apparato radicale delle talee sarà ben sviluppato potrai collocarle in un vaso più grande e - dopo almeno due anni - saranno pronte per essere messe a dimora e colorare di giallo intenso un piccolo angolo, sprigionando il loro inebriante profumo.