Coltivare pomodori nell'orto, attenzione a non commettere questi errori
Sicuramente coltivare frutta e verdura seguendo la stagionalità delle piante è un ottimo sistema per risparmiare soldi e portare in tavola alimenti più sani. Piantare pomodori nell'orto consente di avere ortaggi per gustose insalate, ma anche una base perfetta per preparare tanti sughi e salse di condimento. Tuttavia vi sono alcuni accorgimenti che - se non adottati - potrebbero compromettere la riuscita del raccolto.
Pomodori protagonisti dei piatti estivi
Protagonista di ottime insalatone, abbinato alle migliori mozzarelle in invitanti capresi ed elemento base di molte salse per condire i primi piatti, il pomodoro è uno degli ortaggi simbolo dell'estate del quale non ci stancheremo mai.
Poterlo avere a disposizione nel proprio orto domestico è quindi il sogno di molti, attratti anche dalla prospettiva che coltivare il pomodoro è piuttosto semplice. Si tratta infatti di piante annuali che germogliano in fretta consentendo di avere in poco tempo - a partire da semplici semi - dei gustosissimi ortaggi rossi. Tuttavia vi sono alcune insidie che si nascondono dietro alla coltivazione dei pomodori nell'orto che - se ignorate - possono portare a risultati piuttosto deludenti.
Come coltivare i pomodori nell'orto con metodi naturali
Esistono moltissime varietà di pomodori, da quello a grappolo fino al cuore di bue, dal classico pomodoro da salsa a quello ciliegino, per giungere fino all'apprezzatissimo pomodoro di Pachino. Indipendentemente dalla varietà scelta quella che vi forniremo oggi è una guida completa per una coltivazione biologica che vi permetta di portare sulle vostre tavole prodotti non solo belli e gustosi, ma anche sani. Pronti a scoprire come avere la soddisfazione di mangiare un ortaggio appena colto dalla vostra pianta?
Tutto quello che vi occorre è un pezzo di orto soleggiato in cui il terreno sia drenante e ricco di nutrimenti. Per una buona riuscita del progetto vi consigliamo di lavorare prima la terra, arricchendola con letame organico o compost maturo, per garantirgli quel nutrimento necessario alla crescita delle piantine.
Il seme di pomodoro va seminato tra febbraio e marzo, e deve poi essere collocato a terra quando le temperature esterne si aggirano intorno a 24 gradi. In alternativa potrete comprare ora le piantine in qualsiasi vivaio. Predisponete delle file distanti circa 70 cm e iniziate a collocarle in terra, avendo cura di posizionarle a circa 50 cm di distanza una dall'altra.
Procedete creando i sostegni, che serviranno a sorreggere la pianta quando inizieranno a svilupparsi i "frutti", impedendo che il peso eccessivo spezzi i rami. Per questa operazione potete utilizzare delle "impalcature" fai da te realizzate con dei semplici pali verticali infissi nel terreno.
Bagnate abbondantemente le vostre piantine: il pomodoro è una varietà che ha un discreto fabbisogno idrico. Non dimenticate infine di tenere a bada le erbe infestanti.
Controllate costantemente la coltivazione di pomodori, per individuare subito eventuali malattie della pianta. Si tratta di una specie soggetta ad attacchi fungini, e solo un intervento tempestivo permetterà alla malattia di espandersi, attaccando tutte le altre piante di pomodoro presenti nell'orto. In caso di attacchi fungini ricordate che è consigliato bruciare immediatamente le piante colpite o gettarle nell'immondizia, evitando di lasciarle nel terreno o di usarle per fare del compost.
Nell’orticoltura biologica la prevenzione è fondamentale, e se si creano le condizioni per un orto sano si riesce a evitare di ricorrere a trattamenti e potremmo così portare sulle nostre tavole alimenti davvero sani e nutrienti.
Coltivare pomodori: attenzione a non commettere questi errori
Come abbiamo visto la coltivazione pomodori è piuttosto semplice, anche se - come anticipato - vi sono alcune insidie che potrebbero compromettere i risultati finali. Tra queste le più importanti riguardano la scelta del punto in cui andremo a collocare le piantine.
Una delle regole per garantirsi ottimi raccolti è quella della rotazione colturale. I pomodori, così come le patate, le melanzane e i peperoni, non andrebbero mai riseminati nello stesso punto in cui si trovavano l'anno precedente. Questo perché il pomodoro è particolarmente "ghiotto" di sostanze nutritive, e lascia a fine stagione un terreno abbastanza povero.
L'ideale sarebbe quindi prevedere - nel punto in cui l'anno precedente avevamo coltivato piante di pomodoro - una coltura poco esigente, come le leguminose (fagioli, ceci e piselli) o le liliacee (aglio e cipolla). La tecnica di alternare piante molto esigenti ad altre con scarse necessità nutritive è molto seguita e garantisce buoni raccolti. Ovviamente l'anno successivo potremmo riutilizzare quella parte di terreno anche per una "coltivazione forte".
Per garantirsi buoni raccolti è anche importante conoscere la consociazione tra piante, ovvero quelle specie che meglio si prestano ad essere coltivate insieme, perché in perfetta simbiosi tra loro. Meglio evitare peperoni, cetrioli e melanzane, che rappresentano specie di piante in competizione con i pomodori, e che porterebbero inevitabilmente a una minor crescita delle piante e dei frutti. Sono invece possibili consociazioni tra pomodori e ravanelli, porri, lattuga e insalate in genere.