Che cos'era davvero la stella cometa dei re Magi? La spiegazione astronomica
La tradizione cristiana vuole che dopo la nascita di Gesù una stella cometa attraversò il cielo indicando la via di Betlemme ai re Magi: ma è solo tradizione o c'è stata davvero?
Stella cometa dei re Magi: leggenda o realtà?
Le tradizioni cristiane del Natale sono note anche al di fuori del contesto religioso, dunque tutti conosceranno la storia dei re Magi che, in occasione della nascita di Gesù, furono guidati verso Betlemme da una stella cometa apparsa in cielo. Come spesso accade, la scienza prova a rivisitare alcuni scritti dei Vangeli per verificarne la veridicità cercando alcune prove storiche. La domanda dunque è molto semplice: la stella cometa dei re Magi c'è stata davvero o è solo una leggenda dal valore simbolico? E se c'è stata, di cosa si è trattato? L'astronomia, a oggi, non ha risposte definitive, ma svariate ipotesi più o meno conciliabili con alcuni elementi presenti nelle sacre scritture.
Fu San Matteo a parlare per primo, nel suo vangelo, di una cometa che dal cielo guidò i Magi verso Betlemme per poi fermarsi proprio in corrispondenza del luogo della nascita di Gesù facendo capire loro dove dovessero recarsi. Il movimento dell'astro fa pensare a un evento soprannaturale, diverso dal solito, degno della nascita del Messia. Non c'è altra menzione dell'evento nei successivi testi sacri e sarà l'artista Giotto a riprendere il tema cristallizzandolo nell'immaginario collettivo con la realizzazione dell'affresco "L'adorazione dei Magi" nella cappella degli Scrovegni a Padova. Nella scena si vede nitidamente una stella con tanto di coda, segno della conoscenza evangelica del pittore, che contribuì in modo determinante alla rappresentazione tradizionale della scena della natività. Secondo alcuni, inoltre, Giotto di Bondone fu testimone del passaggio della cometa di Halley nel 1301 e, rimanendone affascinato, decise di rappresentarla nella sua opera.
La stella cometa dei re Magi vista dalla scienza
Bisogna aspettare il 1600 per alcuni pareri scientifici sulla cometa e per provare a rispondere alla domanda se si trattasse di un evento soprannaturale o che avesse delle spiegazioni "laiche". Giovanni Keplero ipotizzò che si trattasse non di una cometa ma di una particolare congiunzione planetaria tra i pianeti più luminosi. Keplero aveva assistito in prima persona a un evento simile e le caratteristiche visive potevano coincidere con quanto affermato da San Matteo.
Cominciò dunque i suoi calcoli e stimò che, tra il 7 e il 6 a.C., c'era stata una successione di rare congiunzioni planetarie tra Giove e Saturno e con la seguente aggiunta di Marte. L'astronomo fu talmente convinto dei suoi calcoli e dell'evento a cui San Matteo aveva assistito, che addirittura confutò quelli degli storici, sostenendo che l'anno di nascita di Gesù fosse stato collocato male nel tempo di qualche anno e che dovesse essere spostato di 7 anni all'indietro per coincidere con la congiunzione planetaria su menzionata. Effettivamente nel vangelo di San Luca si legge che, in corrispondenza della nascita di Gesù, fu emanato un editto da Cesare Augusto per il censimento di tutto l'Impero. Ecco, storicamente il censimento durò proprio dal 7 al 6 a.C., come secondo i calcoli di Keplero.
Dare ragione a Keplero significa spostare di 7 anni il nostro calendario e dunque a gennaio saremmo nel 2016 e non nel 2023. La tradizione però è andata avanti seguendo i calcoli di Dionigi il Piccolo del VI secolo e il dato è stato ugualmente accettato per convenzione. L'ipotesi kepleriana rimane la più accreditata, ma non mancano altri interessanti punti di vista per spiegare il fenomeno della stella cometa dei re Magi. Secondo il fisico e cosmologo americano Frank Tipler l'evento fu una supernova o una ipernova esplosa nella galassia di Andromeda. In pratica si trattò, secondo Tripler, di una stella il cui nucleo collassò mentre le parti periferiche continuarono a espandersi.
La supernova di Tripler culminava allo zenit, nel momento in cui i Magi raggiunsero Betlemme; a sostegno di ciò, il cosmologo propone di studiarne i resti, in quanto ancora possibili da individuare grazie alle più avanzate tecnologie in campo astronomico. E se fosse stata invece davvero una cometa? Questo è quello che si chiede il fisico inglese Colin Humphreys, che ha trovato in alcune antichissime cronache cinesi la descrizione di una cometa passata in cielo intorno al 5 a.C. Molto luminosa e con una lunga coda, la stella rispecchia la descrizione di San Matteo. Ma simili caratteristiche rispondono anche alle fattezze della cometa di Halley, come ipotizzato dall'astronomo italiano Giovan Battista Baratta, la cui teoria però porterebbe a retrodatare ulteriormente la nascita di Cristo.