Campi Flegrei, la situazione dopo il terremoto
Quanto sta avvenendo a Pozzuoli e nella zona dei Campi Flegrei sta mettendo in agitazione tutti gli abitanti della zona interessata dalle recenti scosse di terremoto che da giorni non accennano a placarsi. Molti abitanti dell'area interessata dal sisma hanno scelto di dormire in auto o nelle tendopoli messe a disposizione dalla Protezione civile. Ma cosa dicono gli esperti a riguardo?
Campi Flegrei: la situazione e le parole degli esperti
Quello che si chiedono gli abitanti è se ci saranno altre scosse di terremoto nei prossimi giorni. L’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) che spiega cosa è successo e cosa ci dobbiamo aspettare.
"La sismicità non è un fenomeno prevedibile - dicono gli esperti dell’Osservatorio Vesuviano - pertanto non può essere escluso che si possano verificare altri eventi sismici, anche di energia analoga con quanto già registrato durante lo sciame in corso”.
Campi Flegrei e rischio terremoto
Quella dei Campi Flegrei è un’area vulcanica e il rischio sismico è molto elevato per la presenza di magma a livello profondo il cui raffreddamento genera una modifica del suolo.
La caldera – cioè un’area ribassata di forma circolare che si è formata per effetto di grandi eruzioni esplosive del passato – che va da da Monte di Procida a Posillipo è da tempo sottoposta a bradisismo, ovvero un movimento di abbassamento e di innalzamento del suolo. L’innalzamento genera sismicità, solitamente di intensità lieve ma essendo superficiale viene avvertita dalla popolazione.
I parametri ‘precursori’ del terremoto
Attualmente il suolo della caldera dei Campi Flegrei è in una fase di sollevamento che procede al ritmo di 2 cm al mese. L’Ingv assicura che la velocità non è aumentata e non vi sono “variazioni di andamento nelle deformazioni orizzontali o deformazioni locali del suolo diverse rispetto all’andamento precedente”.
I parametri geochimici (temperatura e flussi di anidride carbonica) – anch’essi possono essere precursori di un sisma - “non mostrano variazioni significative rispetto agli andamenti degli ultimi mesi, se non il ben noto incremento di temperatura e pressione che caratterizza il sistema idrotermale”.