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Il futuro dei bombi a rischio in Europa, in pericolo tutto l’ecosistema. VIDEO

Secondo un nuovo studio oltre il 75% delle specie potrebbe essere a rischio nei prossimi 40-60 anni. Il 90% delle piante selvatiche e la maggior parte delle piante coltivate beneficiano della loro impollinazione
Ambiente19 Settembre 2023 - ore 14:55 - Redatto da Redazione Meteo.it
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Il futuro dei bombi in Europa è appeso a un filo: un nuovo studio pubblicato su Nature e citato dall’Agi ha previsto che, in base alle proiezioni basate sul peggior caso possibile, oltre il 75% delle specie potrebbe essere a rischio nei prossimi 40-60 anni. Le principali minacce per il futuro dei bombi sono rappresentate dalla degradazione degli habitat e dalle alterazioni climatiche causate dall’attività umana. Una eventuale riduzione - o perfino scomparsa - dei bombi rischia di avere un impatto devastante sull’ecosistema: circa il 90% delle piante selvatiche e la maggior parte delle piante coltivate beneficiano della loro impollinazione, rendendo questi animali una componente cruciale dell’ecosistema nelle regioni fredde e temperate dell’emisfero settentrionale.

Il futuro dei bombi appeso a un filo

Gli autori dello studio hanno analizzato dati osservativi che coprono periodi passati e recenti, fino alle proiezioni per il 2080. Uno dei risultati più preoccupanti è che tra il 38% e il 76% delle specie di bombi europei attualmente considerate non minacciate potrebbe vedere ridursi il loro territorio ecologicamente adatto di almeno il 30% entro il 2061-2080. Questo rappresenta un serio rischio per la sopravvivenza di molte di queste specie, in particolare quelle provenienti da ambienti artici e alpini, che potrebbero essere sull’orlo dell’estinzione in Europa, con una prevista perdita di almeno il 90% del loro territorio nello stesso periodo. C’è però ancora una speranza: alcune parti della Scandinavia potrebbero diventare rifugi per le specie di bombi spostate o minacciate, anche se non è certo se queste regioni possano essere influenzate dai cambiamenti causati dall’attività umana. Serve, comunque, adottare misure di conservazione e politiche che mitigano l’impatto dell’umanità su ecosistemi così importanti.

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