Le bioplastiche si degradano nell’ambiente alla stessa velocità della plastica "normale"
Le bioplastiche disperse nell’ambiente si degradano molto lentamente, a un ritmo molto simile a quello della plastica normale. A dirlo è un nuovo studio pubblicato sulla rivista Polymers e condotto dal Consiglio nazionale delle ricerche, ente di ricerca pubblico che fa capo al ministero dell’Università e della Ricerca.
La ricerca sulla plastica
I ricercatori hanno confrontato due polimeri della normale plastica e due della plastica biodegradabile, verificandone il grado di invecchiamento e degradazione rispettivamente in acqua di mare e sabbia: durante i sei mesi di osservazione, né i polimeri tradizionali né quelli bio hanno mostrato una degradazione significativa, sia in acqua che sulla sabbia. Lo studio mostra dunque che in natura le bioplastiche hanno tempi di degradazione molto più lunghi rispetto a quelli che si verificano in condizioni di compostaggio industriale.
“Attenzione ai rischi ambientali”
“Data l’altissima diffusione di questi materiali, è importante essere consapevoli dei rischi ambientali che l’utilizzo della bioplastica pone, se dispersa o non opportunamente conferita per lo smaltimento: è necessario informare correttamente”, ha detto all’Ansa la ricercatrice Silvia Merlino del Cnr, coordinatrice del progetto. "Questo studio in luce l’importanza di una corretta informazione riguardo alla plastica biodegradabile”, ha aggiunto la ricercatrice Ingv Marina Locritani.