Un asteroide prima o poi colpirà la Terra (ma non prima di cent'anni)
La possibilità che un giorno un meteorite colpisca la Terra, causando una vera e propria catastrofe per il nostro pianeta, è più che mai concreta. Per ciò che resta di questo Ventunesimo secolo e per l'inizio del Ventiduesimo gli scienziati spiegano che non sono previsti particolari pericoli, ma considerando che sono almeno 2mila gli asteroidi pericolosi già noti e sotto osservazione, prima o poi uno di questi potrebbe entrare in rotta di collisione con il nostro pianeta.
Per allora sarà necessario essere preparati per difendere la Terra, in particolare cercando di intervenire per modificare la traiettoria del meteorite. Le agenzie spaziali statunitense (la Nasa) ed europea (l'Esa) si sono già messe all'opera per sviluppare le tecnologie necessarie, mentre allo stesso tempo tengono sotto stretta osservazione quello che accade lassù.
Prospettive future, tra rischi e possibili soluzioni
Va detto: per il momento, possiamo stare tranquilli. Secondo gli scienziati, infatti, non ci sono minacce concrete almeno per il prossimo secolo. Di recente si è scoperto che un asteroide passerà vicino alla Terra nel 2029, ma si stima che transiti a una distanza di circa 30mila chilometri dalla superficie, dunque in totale sicurezza.
Rimane il fatto, però, che prima o poi un meteorite potrà davvero colpire il nostro pianeta, proprio perché lo spazio è notoriamente ricchissimo di piccoli corpi vaganti. Oltre a detriti di altri pianeti, a meteoriti e asteroidi, una certa preoccupazione destano anche tonnellate di rifiuti spaziali e satelliti artificiali, che una volta terminata la loro funzione continuano a vagare nel vuoto e potrebbero impattare sulla superficie terrestre, causando impatti meno devastanti ma comunque dalle conseguenze infauste.
Per questo motivo è sempre più essenziale il ruolo degli osservatori astronomici, che attraverso continue indagini e strumenti all’avanguardia sono in grado di tracciare le rotte dei meteoriti e degli altri corpi, prevedendone le traiettorie e stimandone le probabilità d'impatto.
Inoltre la Nasa, attraverso il progetto Dart, sta svolgendo delle missioni di difesa planetaria. In pratica, attraverso l’utilizzo di veicoli spaziali realizzati ad hoc e lanciati contro dei corpi vaganti nello spazio, si cerca di modificarne la rotta, per dimostrare la capacità di impedire potenziali future collisioni pericolose. Anche l'Agenzia spaziale europea è al lavoro su questo fronte con la missione Hera. Magari un giorno più o meno lontano queste tecnologie permetteranno di salvare davvero nostro pianeta e l'umanità intera.