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Pioggia di stelle cadenti, le Ursidi arrivano a esaudire gli ultimi desideri 2023

Tra pochi giorni le Ursidi "infiammeranno" il cielo di dicembre. Si tratta dell'ultimo sciame meteorico 2023
Spazio14 Dicembre 2023 - ore 14:23 - Redatto da Redazione Meteo.it
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Prepariamo i desideri, perché l'ultimo sciame di stelle cadenti del 2023 sta per arrivare. Se non siete riusciti ad affidare alle Geminidi i desideri da esaudire, potrete sempre contare sulle Ursidi, che si preparano a illuminare il cielo di fine anno.

Arrivano le Ursidi, le ultime stelle cadenti del 2023

Le Ursidi sono uno sciame meteorico minore che raggiunge il picco in prossimità del solstizio d'inverno. Quest'anno la pioggia di meteore inizia il 17 e prosegue fino a San Silvestro, con il picco previsto per il giorno 23 dicembre.

Si tratta di uno sciame di meteore spesso "trascurato", e messo in ombra dalle più luminescenti Geminidi che raggiungono il loro picco poco prima. Tuttavia l'appuntamento con le Ursidi 2023 non può essere ignorato da coloro che - per un qualunque motivo - non hanno potuto godersi lo spettacolo offerto dalle più celebri stelle cadenti d'inverno, ma anche da coloro che hanno qualche desiderio rimasto da esaudire e vogliono vederlo realizzato prima della fine dell'anno. Le Ursidi sono infatti le ultime stelle cadenti del 2023.

Qualche curiosità sulle Ursidi

Come la maggior parte delle stelle cadenti, anche le Ursidi prendono il nome dalla porzione di cielo da cui sembrano provenire, indicato come radiante. In questo caso il nome deriva dalla Costellazione dell'orsa, e in particolare l'Orsa Minore.

Per la precisione, le meteore delle Ursidi paiono originarsi in prossimità della stella Beta Ursae Minoris, nella costellazione dell’Orsa Minore.

Sebbene ancora oggi vi siano alcuni punti oscuri sul fronte scientifico, non vi sono dubbi sul fatto che le Ursidi siano generate dal passaggio della Terra attraverso una regione di spazio densa di detriti spaziali, che penetrando nell'atmosfera terrestre si incendiano dando così origine alle meteore. Una delle ipotesi più accreditate al momento è che si tratti dei detriti lasciati dalla cometa 8P/Tuttle, o più semplicemente Tuttle.

Si tratta di una cometa periodica costituita principalmente da ghiaccio, che impiega 13.5 anni per compiere il suo moto di rivoluzione intorno al Sole. Ciò significa che l'area nella quale passano sia la Terra che la cometa si "ripopola" di detriti ogni 13 anni e mezzo. Ci aspetteremmo quindi di vedere il maggior numero di scie visibili nel cielo ogni 13 o 14 passaggi terrestri, ma non sempre è così. Nel 2014 - ultimo anno di passaggio della cometa - non vi è stato un significativo aumento di attività.

La prossima data di picco è prevista per il 2028 e quest'anno -  che cade circa a metà tra l'ultimo picco e il prossimo - l'attività dovrebbe essere nella media, nell'ordine delle 10 meteore l'ora.

©Stellarium - cielo del 23 dicembre ore 2.00 circa

Come ammirare le Ursidi 2023

Iniziamo con il dire che si tratta di uno sciame piuttosto "debole", che può arrivare a raggiungere - nel momento di picco - fino a 5/10 meteore ogni ora. Quest'anno l'osservazione sarà ancora più difficile, poiché al basso tasso orario zenitale - o ZHR - delle Ursidi, si aggiunge il disturbo lunare. Il nostro satellite infatti raggiungerà la fase di piena appena 4 giorni dopo il picco di stelle cadenti, per cui il suo bagliore rischierà di rendere ancora più complessa l'osservazione.

Sicuramente le Ursidi non possono competere con le "cugine" Geminidi che infiammano il cielo qualche giorno prima, ma con un po' di pazienza e qualche accorgimento possiamo sperare di riuscire a individuarne qualcuna. Il nostro consiglio è quello di scegliere un punto d'osservazione lontano dalle luci della città, che in questo periodo dell'anno si fanno ancor più intense con le luminarie natalizie. Dopo aver atteso qualche minuto, per dar modo agli occhi di abituarsi all'oscurità, volgere lo sguardo in direzione della Stella Polare. Non saranno necessari telescopi o binocoli. L'utilizzo di strumentazioni riduce notevolmente il campo visivo, quindi meglio cercare di intercettare le stelle cadenti a occhio nudo, confidando in un cielo sereno.

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