Alluvione Emilia Romagna: il fango solidificato rende irriconoscibili le campagne. Le immagini
Dopo l'alluvione in Emilia Romagna il fango rimasto su strade, case, auto, e campi coltivati ha iniziato, anche per via del sole e delle temperature più elevate, a solidificarsi e a diventare come cemento creando numerosi disagi. Oltre a questo proprio tale fango, diventato davvero durissimo, ha cambiato il volto delle campagne romagnole rendendole quasi irriconoscibili. Ecco la situazione e le immagini.
Dopo l'alluvione in Emilia Romagna, il territorio cambia volto a causa del fango
Dopo l'alluvione in Emilia Romagna si devono fare i conti con i danni, ma soprattutto con il fango che, diventato come cemento, crea non pochi disagi a chi vuole ripulire tutto per ripartire e soprattutto agli agricoltori. Sui campi romagnoli lo strato che si è depositato a causa dell'esondazione dei fiumi e delle incessanti piogge sta ridisegnando il paesaggio rurale, ma soprattutto sta causando numerosi problemi alle colture.
Nei terreni dove venivano coltivati cereali, frutta e verdura, ora risulta esserci una enorme distesa di fango e le piantine già nate stanno soffocando sotto questo strato di fango solico. I danni sono pertanto incalcolabili per quanto riguarda il comparto agricolo.
Ad andare in fumo come risultato sono, ad esempio, 200 milioni di kg di pane. E' questo il bilancio negativo del comparto cerealicolo stimato da Coldiretti e Cai (Consorsi agrari d’Italia). Le conseguenze dell'alluvione non colpiranno solo l'area geografica dell'Emilia in cui tutto avvenuto, ma avranno ricadute a cascata anche su scala nazionale. Sapendo che la pianura emiliano-romagnola infatti rappresenta quasi il 30% della superficie nazionale degli ettari seminati, calcolatrice alla mano, è bene iniziare a stimare le conseguenze visto che si pensa ad un calo della produzione tra il 12 e il 15%.
Il paesaggio in Romagna: fango e devastazione ancora oggi
A distanza di giorni, nonostante il duro lavoro della popolazione così severamente colpita dal maltempo, nonostante l'aiuto di tutti i volontari che si recano tra Faenza e Cesena per spalare fango, il paesaggio romagnolo appare ancora piuttosto devastato. Abitazioni distrutte, mobili accatastati per strada, fango ovunque e terreni dove non crescono le colture.
Ecco le immagini e il commento di Maria Chiara Gadda, vicepresidente della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, che nei giorni scorsi è stata in visita nelle campagne fra Ravenna e Forlì. La vicepresidente ha sottolineato: "I raccolti di questa stagione sono distrutti, ma bisognerà fare i conti, anche dal punto di vista degli indennizzi, con le coltivazioni che dovranno essere reimpiantate e non torneranno a dare i loro frutti prima di due o tre anni, come nel caso di peschi e albicocchi".