Allarme siccità: oltre al Nord Est ecco le zone più a rischio
La stagione autunnale non ha giovato certo dal punto di vista dell'allarme siccità. L'ondata anomala di caldo, unita a temperature di gran lunga superiori alla media del periodo, hanno reso ancora più grave il problema siccità in tutto il paese complice l'assenza di piogge.
Sos siccità Po: situazione allarmante e drammatica
La mancanza di precipitazioni e il caldo anomalo di un ottobre tipicamente estivo hanno acceso nuovamente i riflettori su un grave problema: la siccità. La situazione è davvero allarmante in diverse zone del paese con il settore dell'agricoltura costretto a fare i conti con una crisi senza precedenti che sta compromettendo raccolti e coltivazioni.
Da Nord a Sud l'assenza di piogge prosegue da mesi e con l'arrivo della stagione autunnale nulla è cambiato. A preoccupare più di tutti è la situazione del Po che presenta una portata d'acqua bassissima riconducibile ai livelli del periodo estivo. Dati alla mano, la Coldiretti ha comunicato che il corso d'acqua si è abbassato di 2,3 metri. Il dato riguarda la stazione di Ponte della Becca, in provincia di Pavia, ma tutto il corso fa registrare dei livelli decisamente bassi
"La situazione è drammatica, anche in considerazione del fatto che non si stanno facendo, o sono pochi, i prelievi per uso irriguo. Tutto è dovuto non solo alle temperature al di sopra delle medie ma soprattutto al fatto che non piove ormai da mesi" sono le parole del segretario generale dell’Autorità Distrettuale del Po Meuccio Berselli.
Allarme siccità in Italia: i laghi del Nord hanno una portata bassa
Non solo il fiume Po, l'allarme lanciato dalla Coldiretti riguarda anche alcuni dei più grandi laghi d'Italia. A cominciare dal lago di Garda, Iseo, Maggiore e Como che stanno registrando valori di portata di gran lunga inferiore alla media del periodo.
A soffrire particolarmente è la zona del Nord-Est del paese con il Friuli Venezia Giulia e Veneto con livelli di falda, fiumi e riserve idriche al di sotto della media. Anche in Calabria è scattato lo stato di massima allerta stando a quanto comunicato dal Dipartimento territorio della Regione visto che l’invaso silano è in grado di soddisfare i bisogni idrici della città di Crotone e Rocca di Neto per soli 21 giorni.
Non se la passano meglio la Toscana, dove solo l'Arno presenta un livello nella norma, e l'Umbria, dove tutte le sorgenti presentano una portata complessiva inferiore di 455 litri rispetto al fabbisogno richiesto. Anche il Tevere e i laghi di Bracciano e Nemi sono in decrescita, mentre in Abruzzo il bacino di Penne è quasi a secco. Che dire, l'assenza di piogge e precipitazioni sta causando problemi seri al nostro ambiente.
L'unica soluzione è un cambiamento climatico che per il momento non è atteso stando alle previsioni meteo dei prossimi giorni all'insegna dell'anticiclone nord-africano con sole, caldo e temperature al di sopra della media. Possibile verso metà della prossima settimana l'arrivo delle prime piogge che, oltre a far "respirare" il settore agricolo, abbasseranno anche queste temperature tipicamente estive.