Manca anche il mais: allarme mangimi e rischio abbattimento degli animali. Le possibili soluzioni
Si parla sempre più spesso di allarme mangimi e del possibile rischio dell'abbattimento di animali a causa della mancanza di scorte di cibo per sfamarli. Cosa sta succedendo? L'allarme è fondato?
A causa della guerra in Ucraina e del conseguente calo delle importazioni in particolare di mais per i mangimi da cui dipendiamo, si preannuncia una importante mancanza cibo per sfamare tutti gli animali presenti nelle stalle italiane. Si stima infatti che le scorte di materie prime agricole per la produzione mangimistica basteranno per 20 giorni, massimo un mese. Cosa occorre fare? Secondo gli esperti occorrerebbe attivare canali di approvvigionamento alternativi. In caso contrario sarà inevitabile il blocco della produzione mangimistica e di conseguenza toccherà ricorrere all’ abbattimento degli animali nelle stalle.
Allarme mancanza mangime per il bestiame: le parole di Assalzoo
L’allarme per la possibile mancanza di mangime per il bestiame è giunto direttamente da Assalzoo, ovvero l’associazione nazionale dei produttori di alimenti zootecnici.
Il drammatico conflitto tra Russia e Ucraina sta avendo, infatti, pesantissime ripercussioni anche sul mercato delle materie prime agricole, soprattutto di grano tenero e mais oltre che dell'orzo. I prezzi sono schizzati alle stelle e gli approvvigionamenti scarseggiano. Inoltre l'Ungheria, Paese dal quale si fornisce molto l'Italia, ha bloccato l'export per garantire il mercato nazionale.
Secondo Assalzoo per scongiurare il peggio si dovrebbero aprire nuovi scambi con l'America. Il mercato americano e soprattutto l'importazione di mangime da Stati Uniti e Argentina, potrebbe far scongiurare l'abbattimento di bestiame nelle stalle e far così rientrare l'allarme lanciato. Occorrerebbero, però, per l'invio delle navi cargo e in tutto dalle 5 alle 8 settimane.
Altre alternative? Secondo i dati raccolti da Assalzoo la produzione nazionale è andata diminuendo di anno in anno e dall'autosufficienza di una quindicina di anni fa siamo arrivati a una copertura scarsa del 50% del fabbisogno. Occorrerebbe un piano immediato pertanto per favorire la coltivazione in Italia di ulteriori superfici a mais, le cui semine prenderanno avvio tra pochi giorni.
Un problema non solo italiano: l'allarme dell'Ue
Il problema non è solo dell'Italia. La Commissione europea sta valutando, per sopperire all'allarme riguardante la mancanza di scorte di mangimi, di attivare ogni aiuto e di utilizzare la riserva di crisi della Politica agricola comune per far fronte all’impatto delle interruzioni delle forniture.