Allarme frane e alluvioni, ecco quali sono le zone più a rischio in Italia
Il 94% del territorio italiano è a rischio idrogeologico: i dati emersi dal report Ispra sono davvero preoccupanti. Stando allo studio sul dissesto idrogeologico sono davvero moltissimi i comuni a rischio frane, alluvioni ed erosione costiera nel nostro Paese.
Italia, territorio fragile: rischio frane e alluvioni, i dati Ispra
Il rapporto sul dissesto idrogeologico Ispra pubblicato lo scorso marzo prende in esame i dati 2021 su frane, erosioni e alluvioni. Da questo studio emerge che il nostro Paese è estremamente fragile, con un elevato rischio idrogeologico da Nord a Sud.
Il dato più preoccupante è che - dalla data di pubblicazione del rapporto a oggi - ben poco (se non addirittura niente) è stato fatto per ridurre il pericolo, e l'episodio di Ischia è solo l'ultimo di una lunga serie di eventi drammatici che hanno visto il nostro Paese al centro delle cronache. Proprio la piccola isola poco distante dal golfo di Napoli è infatti stata interessata da oltre 620.000 frane, pari al 7,9% del territorio nazionale. Ma non è solo Ischia a essere in pericolo e - se non interveniamo subito con interventi preventivi - non sarà l'ultimo.
Il rischio idrogeologico è presente nel 94% del territorio nazionale, come evidenziato dal rapporto Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità ed indicatori di rischio . Sono ben 10 le Regioni e province autonome che hanno il 100% del territorio a rischio frane elevato o molto elevato (P3-P4), idraulico medio ed erosioni:
- Valle d'Aosta
- Provincia Autonoma di Trento
- Liguria
- Emilia Romagna
- Toscana
- Umbria
- Marche
- Molise
- Basilicata
- Calabria
A queste si aggiungono Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Sicilia, Puglia, Sardegna, Piemonte e Campania in cui la percentuale di comuni a rischio è maggiore del 90%. In termini di superficie, le aree classificate a pericolosità da frana o a pericolosità idraulica media rappresentano il 18,4% del territorio nazionale.
L’Italia è tra i Paesi con il più alto rischio idrogeologico d’Europa e questo per via di condizioni meteo-climatiche, topografiche, morfologiche e geologiche del territorio, oltre che per l'aumento delle aree urbane a spese di quelle rurali. Questa situazione necessita sia di un monitoraggio continuo, che fornisca informazioni sui rischi e sulle procedure da attuare in caso di calamità, sia di una politica di sviluppo sostenibile, che difenda il terreno che ogni giorno calpestiamo e usiamo.
Report dell’Osservatorio CittàClima 2022
Notizie meno confortanti arrivano dal report “Il clima è già cambiato” dell’Osservatorio CittàClima 2022, il quale mostra che negli ultimi 13 anni ci sono stati ben 529 allagamenti dovuti a piogge intense, 531 eventi che hanno causato stop alle infrastrutture e 387 casi di danni causati dalle trombe d’aria.
Il triste primato spetta a Roma - con 66 eventi negli ultimi 13 anni - seguita da Bari con 42 eventi. A seguire troviamo Agrigento, con 32 casi (15 dei quali allagamenti) e Milano, con 30 eventi totali, dove almeno 20 volte sono stati i fiumi Seveso e Lambro a recare danno uscendo dai loro argini.